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Stoccaggio gas, ecco le contromisure UE al caro energia

Stoccaggio gas: l’UE mette l’obbligo di riempimento minimo ogni 30 settembre
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L’intervento sullo stoccaggio gas sarà presentato il 2 marzo in un pacchetto contro il caro energia

(Rinnovabili.it) – Obbligo di garantire livelli minimi nazionali di stoccaggio gas, possibilità di incentivi agli operatori e un timido passo avanti sugli acquisti comuni. Nel pieno della crisi ucraina, con la minaccia di uno stop improvviso o di forniture a singhiozzo da parte di Mosca, Bruxelles inizia a prendere le contromisure per evitare di passare il prossimo inverno al freddo.

In un provvedimento che dovrebbe essere presentato il 2 marzo e conterrà un nuovo pacchetto di misure per aiutare gli stati membri a fronteggiare il caro energia, la Commissione europea introduce l’obbligo per i Ventisette di assicurare un livello minimo di stoccaggio gas il 30 settembre di ogni anno, alle porte della stagione fredda. La formula usata è la più stringente: l’obbligo, infatti, sarà legalmente vincolante.

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“Nella crisi attuale, il ruolo dello stoccaggio gas è diventato particolarmente importante”, si legge nel documento, visto in anteprima da Bloomberg, che può ancora cambiare prima dell’adozione definitiva. “Tuttavia, lo stoccaggio può adempiere al suo ruolo di sicurezza solo quando è riempito al livello appropriato prima della stagione di avvio del riscaldamento, anche in condizioni di mercato avverse e indipendentemente dalla proprietà”.

Oltre all’obbligo di riempimento minimo, già anticipato il 16 febbraio da Stefano Grassi, Capo di Gabinetto della Commissaria europea per l’energia, durante l’audizione in Commissione Industria al Senato, l’UE chiederà ai singoli governi di stabilire dei livelli di inventario per le aziende proprietarie di infrastrutture di stoccaggio gas. Lo scopo sarebbe quello di assicurare un’adeguata disponibilità di gas anche a livello subnazionale all’inizio della stagione fredda. I Ventisette, inoltre, potranno fornire incentivi ai fornitori affinché assicurino stock di gas sufficienti.

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Resta ai margini, sempre che venga inserita nella versione definitiva del piano, la possibilità di acquisti comuni di gas. Una soluzione che era stata caldeggiata dall’Italia, insieme a Francia, Spagna, Grecia e Romania, a inizio autunno quando i prezzi dell’energia erano schizzati alle stelle. La Commissione dovrebbe avviare un progetto pilota per supportare Stati e operatori a raggiungere i livelli minimi di riserva strategica attraverso l’acquisto congiunto di gas.

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