Rinnovabili • Cattura e stoccaggio della CO2: il progetto di Chevron manca tutti gli obiettivi

In arrivo le nuove regole UE sullo stoccaggio gas per ripartire i costi

In settimana a Bruxelles si discute come ripartire in modo equo la spesa tra i Ventisette. Resta il target complessivo dell’80%, definiti gli obblighi per i paesi con poca capacità

Cattura e stoccaggio della CO2: il progetto di Chevron manca tutti gli obiettivi
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Entro il 1° novembre la capacità UE di stoccaggio gas deve arrivare all’80%

(Rinnovabili.it) – Restano gli obiettivi comuni sullo stoccaggio gas, ma i costi dell’operazione saranno condivisi. In queste ore a Bruxelles si discutono i dettagli del piano che deve salvare il prossimo inverno europeo portando i depositi UE all’80% della capacità entro il 30 ottobre, assicurando così l’autonomia anche in caso di interruzione delle forniture dalla Russia.

Com’è distribuita la capacità di stoccaggio gas in UE?

Dettagli fondamentali, visto che la capacità di stoccaggio gas – in tutto 113 mld di m3 – non è distribuita equamente tra i Ventisette. E acquistare enormi quantità di gas ai prezzi correnti significa programmare una spesa molto consistente. Tra i più in allarme ci sono l’Ungheria, l’Austria e l’Olanda. Budapest ha una capacità totale di 6,93 mld di m3, Vienna di 9,78 mld di m3, Amsterdam di 14,87 mld di m3. E i depositi – dati AGSI aggiornati a ieri – sono pieni, rispettivamente, solo per il 19,26%, il 17,34%, e il 25,19%.

Gli altri 3 paesi UE con la maggior capacità di stoccaggio gas hanno i depositi mediamente più pieni, ma dovranno comunque sobbarcarsi una spesa consistente. Parliamo della Francia, che ha una capacità di 13,3 mld di m3 piena a poco più del 30%, l’Italia con 20 mld di m3 complessivi attualmente a quasi il 34%, e la Germania con una capacità di quasi 24,5 mld di m3 riempita per il 33,4%.

Tutto questo mentre diversi paesi europei hanno capacità di stoccaggio gas virtualmente inesistente e si appoggiano ai depositi dei vicini. Come il Belgio, che può stoccare meno di 1 mld di m3 di gas, pari al 5% del suo consumo annuale, la Danimarca (stessa capacità, ma consuma molto meno, 2,6 mld di m3 l’anno), o la Polonia che ha depositi per 3,6 mld di m3 ma ne usa ogni anno più di 25.

Le nuove regole UE

Per riequilibrare la spesa, l’UE sta pensando di tenere l’obiettivo dell’80% della capienza quest’anno (e del 90% dal 2023), ma solo per i depositi che servono i consumi domestici. Un deposito usato principalmente da un altro paese, quindi, non sarà sottoposto allo stesso obbligo. Verrebbe poi introdotto un tetto massimo: stop all’acquisto obbligato di gas quando si supera la soglia del 35% del consumo medio degli ultimi 5 anni.

Resta, come preannunciato, la responsabilità per ogni Stato di monitorare che lo stoccaggio gas aumenti come da programma. A questo fine, i Ventisette potranno imporre dei target minimi agli operatori. Spunta poi un sistema di “condivisione degli oneri” in cui i paesi con poco stoccaggio devono coprire il 15% del loro consumo annuale di gas riempiendo i depositi in altri Stati. Se non è possibile raggiungere la quota con il gas, lo si può fare con altri combustibili, ad esempio il petrolio. Gli unici paesi dispensati dalle nuove regole comuni sarebbero i tre Stati insulari: Irlanda, Malta e Cipro.

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