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Stoccaggi gas, ecco gli obiettivi intermedi 2024

La Commissione europea ha annunciato gli step nazionali nel percorso di riempimento delle riserve di gas per il 2024. Per l'Italia stoccaggi pieni al 45% a febbraio

Stoccaggi gas
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Riempimento delle riserve di gas, il nuovo percorso UE

(Rinnovabili.it) – Mentre in Europa i prezzi del gas tornano a salire sotto i timori innescati dal sequestro della nave Galaxy Leader, l’Unione si prepara a fare i conti con le sue riserve. Ieri la Commissione europea ha pubblicato gli obiettivi nazionali 2024 per il riempimento degli stoccaggi gas. Una serie di target intermedi e vincolanti che dovranno traghettare i Ventisette fino al 1° novembre 2024. E’ questa infatti la data ultima fissata dal Regolamento UE/2022/1032 per portare le scorte degli Stati membri al 90 per cento.

“Questi obiettivi – ha spiegato l’Esecutivo UE in una nota stampa – rappresentano le soglie minime che gli Stati membri devono raggiungere per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento con impianti di stoccaggio riempiti per l’inverno 2023-2024. Garantirebbero la disponibilità di gas aggiuntivo per il riscaldamento in inverno e in caso di un’imprevista crescita della domanda o di interruzioni della fornitura”.

Obiettivi intermedi di riempimento per gli stoccaggi gas

Quattro le date da tenere d’occhio: 1° febbraio, 1° maggio, 1° luglio e 1° settembre. Per ognuna di queste è stata assegnata ai Paesi con impianti di stoccaggio sotterraneo una specifica quota di riempimento, prima di arrivare al fatidico 90%. Nel caso dell’Italia, ad esempio, si tratterà di garantire un 45% al 1° febbraio, un 36% il 1° maggio, il 54% entro il 1° luglio e un 72% per il primo giorno di settembre 2024. Per il Portogallo, invece, le quote saranno, in ordine: 70%, 70%, 80%, 80%.

Perché queste differenze (al netto delle differenze infrastrutturali)? Perché gli obiettivi 2024 degli stoccaggi gas si basano sui dati forniti dagli stessi Stati membri in merito ai tassi di riempimento negli ultimi 5 anni, oltre che sulla valutazione complessiva della Commissione europea. I dati sono stati sottoposti anche al giudizio del gruppo di coordinamento del gas, che fornisce consulenza all’Esecutivo UE, e dal comitato per lo stoccaggio del gas.

Le sfide dell’inverno 2023-2024

Difficile per ora sapere se si tratterà di un percorso in salita o in discesa. Nel 2023, complice la contrazioni dei consumi industriali e temperature più miti (così come la minor concorrenza sul mercato globale per il GNL), le riserve europee hanno raggiunto i target di riempimento con molto anticipo, sfiorando addirittura il 100% prima di novembre.  Oggi permangono diverse incognite, sebbene gli analisti mostrino un certo ottimismo. Le temperature decisamente più calde che hanno caratterizzato questo autunno, unitamente ad una capacità di importazione di gas naturale liquefatto ampliata del 20% e ad un mercato globale del GNL ben fornito, fanno intravedere margini più netti per la sicurezza energetica. A patto che le temperature non scendano troppo e i rifornimenti non subiscano tagli.

Nel frattempo il Belpaese procede spedito nella politica di diversificazione delle forniture. “Con il gas che proviene da sud, l’Italia ha una nuova centralità a livello europeo, che ci vede come soggetto di riferimento verso il centro Europa“, ha affermato ieri il Ministro Gilberto Pichetto, intervenendo all’assemblea annuale di Proxigas. “Siamo noi quelli che trasferiranno gas in aree del nord come Austria, Baviera e Svizzera. Dobbiamo diversificare al massimo e avere più rigassificatori, perché danno sicurezza e garanzia di poter contrattare”.