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STEP: ok al Portale della Sovranità per le tecnologie pulite ma senza nuovi fondi

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Foto di Clint Adair su Unsplash

Un Fondo Sovrano per le tecnologie pulite e digitali? Per i co-legislatori europei non è il momento

(Rinnovabili.it) –  Ad un solo giorno di distanza dall’accordo sulla legge per l’industria a zero emissioni (Net-Zero Industry Act), Parlamento e Consiglio dell’Unione hanno trovato una seconda intesa favore delle tecnologie pulite “made in Europe. Parliamo della Piattaforma Tecnologie Strategiche per l’Europa meglio nota con il suo acronimo inglese STEP, proposta il 20 giugno 2023 dalla Commissione europea. Allora la bozza di regolamento era stata giustificata evidenziando la necessità di una risposta più strutturale al fabbisogno finanziario delle industrie strategiche del Green Deal europeo.

La piattaforma ha, infatti, il compito di contribuire a preservare un vantaggio comunitario nelle tecnologie critiche ed emergenti per le transizioni verde e digitale: da quelle informatiche, quali la microelettronica, l’informatica quantistica e l’intelligenza artificiale, alla biotecnologia e biofabbricazione e quelle legate alla decarbonizzazione. Come? L’idea dell’Esecutivo comunitario era di sfruttare e indirizzare al meglio i fondi UE esistenti – InvestEU, Innovation Fund, Horizon Europe, EU4Health, Digital Europe Programme, European Defence Fund, RRF, fondi della politica di coesione – rafforzandoli con lo stanziamento di altri 10 miliardi di euro rispetto la dotazione attuale. “Questo sarà il precursore di un vero e proprio Fondo Sovrano che verrà creato in futuro”, aveva chiosato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

L’intesa tra consiglio e Parlamento UE sulla STEP

Il percorso legislativo ha, tuttavia, deragliato dalle intenzioni iniziali. La piattaforma STEP mobiliterà gli investimenti nelle tecnologie critiche – la cui portata è stata aumentata – ma senza grandi nuovi sforzi economici. Ad esclusione degli ulteriori 1,5 miliardi di euro stanziati per il Fondo europeo per la difesa.

“Con l’accordo odierno – ha commentato a caldo Hadja Lahbib, ministra belga degli affari esteri – metteremo in comune i finanziamenti del bilancio dell’UE per mobilitare investimenti nelle tecnologie digitali e profonde, nelle tecnologie pulite e nelle biotecnologie”.

Cosa significa tecnologie pulite? L’etichetta comprende al momento: energie rinnovabili; accumulo di elettricità e calore; pompe di calore; reti elettriche; combustibili rinnovabili di origine non biologica; combustibili alternativi sostenibili; elettrolizzatori e celle a combustibile; cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio; efficienza energetica; idrogeno; soluzioni energetiche intelligenti; tecnologie vitali per la sostenibilità come la purificazione dell’acqua e la desalinizzazione; materiali avanzati come nanomateriali, compositi e futuri materiali da costruzione puliti; tecnologie per l’estrazione e la lavorazione sostenibili di materie prime critiche.

Il portale di Sovranità

Accantonata al momento l’idea di un nuovo Fondo di Sovranità, quello che rimane è il Sigillo e il Portale di Sovranità. Nell’ambito della piattaforma, verrà assegnato un marchio di qualità (Sovereignty Seal) a tutti quei progetti che contribuiscono agli obiettivi STEP. Una sorta di distintivo che li aiuti ad accedere ai finanziamenti dell’UE e ad attrarre altri investimenti. L’operazione si accompagnerà al lancio di un Portale, uno sportello unico dedicato alle opportunità di finanziamento per i progetti legati alla STEP. 

“Un elemento importante della STEP  – spiega il Consiglio in una note stampa – sono gli incentivi finanziari per incanalare i fondi della politica di coesione verso investimenti in tecnologie critiche. Ciò aiuterà tutti gli Stati membri a sviluppare le proprie capacità e a contribuire a creare condizioni di parità nel mercato unico“. Ecco perchè l’intesa tra i co-legislatori europei ha previsto che alle priorità STEP nell’ambito del periodo di programmazione 2021-2027 si applicherà un tasso di cofinanziamento del 100% e un tasso di prefinanziamento del 30%. Inoltre saranno possibili anche investimenti in grandi aziende.

Considerando la continua pressione di bilancio negli Stati membri, un tasso di cofinanziamento del 100% sarà applicato retroattivamente anche ai programmi di coesione 2014-2020 nell’ultimo anno contabile, mentre il termine per la presentazione delle domande di pagamento sarà prorogato di 12 mesi.”

L’accordo concede anche agli Stati membri maggiore flessibilità per raggiungere gli obiettivi climatici nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (30%) e del Fondo di coesione (37%) conteggiando i “progetti in eccesso” nell’ambito di un fondo verso l’obiettivo dell’altro. Allo stesso tempo, verrà applicato un tetto del 20% agli investimenti STEP del Fondo europeo di sviluppo regionale, per garantire che questo fondo continui a concentrarsi sui suoi obiettivi originali.

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