La presidente della Commissione europea illustra le principali iniziative che l'esecutivo Ue intraprenderà il prossimo anno. E in tema di green deal promette maggiori sforzi finanziari per il clima e 5 nuove proposte legislative
Il discorso sullo Stato dell’Unione 2021
(Rinnovabili.it) – Un’Europa unita nell’avversità e nella ripresa, nella libertà e nelle diversità, nella responsabilità e nella democrazia. Questo il ritratto che la presedente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha regalato nel suo discorso sullo Stato dell’Unione 2021. L’intervento, come di consueto, ha illustrato le principali iniziative che l’esecutivo UE intende intraprendere. Impegni mirati a rinsaldare l’unità del Blocco aumentandone prosperità e leadership. Si va dai nuovi sforzi in materia di vaccinazioni all’accelerazione della trasformazione digitale, con tanto di prossima legge sui semiconduttori per creare “un ecosistema europeo dei chip che sia all’avanguardia, produzione inclusa”. Von der leyen ha promesso condizioni di lavoro più eque e una migliore assistenza sanitaria; di consentire ai giovani europei di beneficiare maggiormente dell’economia sociale di mercato e di intensificare la collaborazione UE in materia di sicurezza e difesa.
Un “capitolo” dello discorso sullo Stato dell’Unione 2021 è stato espressamente riservato alla crisi climatica e ai nuovi indirizzi del Green Deal. “Nel mio intervento dell’anno scorso ho annunciato l’obiettivo di una riduzione di almeno il 55% delle emissioni entro il 2030″, ha commentato il numero un dell’esecutivo UE. “Oggi siamo la prima grande potenza economica a presentare un quadro legislativo globale per far sì che ciò diventi realtà. Anche se i dettagli sono complessi, l’obiettivo è semplice. Imporremo un prezzo all’inquinamento. Renderemo pulita l’energia che utilizziamo. Avremo auto più intelligenti e aeroplani più ecologici. E ci adopereremo perché a obiettivi climatici più ambiziosi corrispondano obiettivi sociali più ambiziosi. La transizione verde deve essere equa. Per questo motivo abbiamo proposto un nuovo Fondo sociale per il clima”.
Un impegno che travalica i confini del Vecchio Continente per agganciarsi ai colloqui e ai negoziati internazionali, invitando ogni paese, anche extra UE, ad assumersi le proprie responsabilità. “L’Europa non può agire da sola. La COP26 di Glasgow sarà il momento della verità”, ha aggiunto von der Leyen.
Il discorso è finito inevitabilmente sugli aiuti climatici promessi dalle economie ricche alle nazioni più arretrate. “Le principali potenze hanno doveri particolari nei confronti dei paesi meno sviluppati e più vulnerabili. I finanziamenti per il clima sono fondamentali per questi paesi, sia per la mitigazione che per l’adattamento ai cambiamenti climatici […] noi terremo fede al nostro impegno con 25 miliardi di dollari all’anno. Ma vi sono altre potenze ancora lontane dal raggiungimento dell’obiettivo globale. Colmare questa lacuna aumenterà le possibilità di successo a Glasgow. Il mio messaggio per oggi è che l’Europa è pronta a fare di più. Proporremo adesso un finanziamento di quattro miliardi di euro fino al 2027 per il clima, ma ci aspettiamo che anche gli Stati Uniti e i nostri partner intensifichino gli sforzi”.
A margine del discorso sullo Stato dell’Unione 2021, la presidentessa ha inviato una lettera d’intenti a David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, e al primo ministro sloveno Janez Janša, presidente di turno del Consiglio per illustrare nel dettaglio gli atti normativo del prossimo anno. In tema Green Deal, Bruxelles preparerà: una direttiva sulla gestione integrata delle risorse idriche, una proposta legislativa sulla certificazione degli assorbimenti di CO2, un regolamento sul diritto alla riparazione, un nuovo quadro normativo per la misurazione armonizzata delle emissioni dei trasporti e della logistica, e una proposta legislativa volta a ridurre il rilascio di microplastiche nell’ambiente e a limitare l’aggiunta di microplastiche nei prodotti.