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State of the world forests 2022: 3 percorsi per valorizzare le foreste mondiali

Per conservare e gestire al meglio le foreste mondiali serviranno 203 mld di dollari l'anno entro il 2050. Quattro volte più di quanto si investe oggi. Il rapporto della FAO spiega quali sono le priorità

State of the world forests 2022: le foreste sono la chiave contro la crisi climatica
Foto di donations welcome da Pixabay

La FAO presenta lo State of the world forests 2022

(Rinnovabili.it) – Le foreste possono aiutarci ad affrontare l’intreccio tra crisi climatica, perdita di biodiversità e impatto del climate change sulle fasce di popolazione più fragili. Ma siamo ancora lontani dal liberare il loro potenziale. Con il rischio di farci del male, anche in termini economici. Perché “non ci sarà un’economia sana senza un pianeta sano”. Lo ricorda il rapporto State of the world forests 2022 pubblicato oggi dalla FAO.

Per cambiare rotta bisogna investire di più. Molto di più. La FAO stima che da qui al 2030 la somma spesa per la conservazione delle foreste nel mondo debba triplicare, per poi moltiplicarsi per 4 entro la metà di questo secolo. In quella data, ci sarà bisogno di mobilitare qualcosa come 203 miliardi di dollari l’anno.

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Risorse che vanno spese su tre priorità precise, specifica lo State of the world forests 2022. Primo, fermare la deforestazione e conservare le foreste. Da sola, questa misura eviterebbe emissioni per circa 3,6 gigatonnellate di CO2 equivalente (GtCO2e) l’anno tra il 2020 e il 2050. In pratica, il 14% di ciò che dobbiamo tagliare entro questo decennio per tenere gli 1,5 gradi a portata di mano.

La seconda priorità è ripristinare le terre degradate con rimboschimenti e riforestazioni ed espandere l’agroforestazione. Ci sono 15 mln di km2 di suoli degradati che potrebbero beneficiare direttamente di questa misura, mentre l’aumento della copertura arborea darebbe vantaggi alla produttività agricola su almeno altri 10 mln di km2. Nel complesso queste azioni tolgono dall’atmosfera fino a 1,5 GtCO2e l’anno tra il 2020 e il 2050.

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Infine, promuovere l’uso sostenibile delle foreste e la costruzione di catene di valore verdi. Il consumo globale di tutte le risorse naturali, infatti, dovrebbe più che raddoppiare da 92 miliardi di tonnellate nel 2017 a 190 miliardi di tonnellate nel 2060. Soddisfare la futura domanda di materiali deve avvenire quindi all’interno di economie pienamente sostenibili.

Non sono percorsi alternativi ma opzioni da percorrere in parallelo, sottolinea lo State of world forests 2022. “Il perseguimento equilibrato e simultaneo di questi percorsi può aiutare ad affrontare le crisi che affliggono le persone e il pianeta, generando allo stesso tempo benefici economici sostenibili, specialmente nelle comunità rurali (spesso remote)”, rimarca il direttore generale della FAO Qu Dongyu.