Definito il primo schema di reporting UE per valutare la sostenibilità dei data center
(Rinnovabili.it) – Cresce il peso del settore ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) e con esso anche la sensibilità nei confronti degli impatti ambientali ed energetici. Per valutari in maniera adeguata, l’Unione europea si è dotata di un regolamento ad hoc, adottato ufficialmente in questi giorni dalla Commissione europea. L’atto delegato introduce, così come previsto dalla direttiva sull’Efficienza Energetica, il primo schema di reporting UE dedicato alla sostenibilità dei data center. Lo scopo è consentire un confronto trasparente tra queste infrastrutture promuovendo nuove progettazioni ed opportuni interventi di riduzione dei consumi energetici e idrici, di promozione delle rinnovabili o di riutilizzo del calore di scarto.
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Data center e sostenibilità, perché servono nuovi strumenti
Si tratta un passo importante. Come spiegato nello stesso Regolamento, il comparto ha un peso “piccolo” in termini di consumi energetici, ma in costante aumento. Nel 2018 il fabbisogno energetico dei data center comunitari è stato di 76,8 TWh (2,7% della domanda elettrica) e le ultime stime ufficiali ritengono probabile che la cifra salirà a 98,5 TWh (3,21% ) entro il 2030, con un aumento del 28%. “Si prevede già che queste proiezioni saranno riviste al rialzo considerando la forte crescita di servizi e tecnologie emergenti come lo streaming, il cloud gaming, la blockchain, l’intelligenza artificiale, il machine learning e la realtà virtuale”, si legge nel testo.
A livello normativo l’Unione non ha mai avuto nulla di simile. Non che mancassero strumenti e aiuti in tale senso. Basti pensare alla prima Guida alle metriche di sostenibilità ambientale per i Data Center creata da Schneider Electric. Tutt’oggi lo strumento è uno dei più avanzati nel campo: attraverso metriche standardizzate permette di migliorare il benchmarking, permettendo di aumentare l’impegno verde delle aziende IT.
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Il nuovo Regolamento UE
Il nuovo regolamento delegato definisce una serie di indicatori e le informazioni che devono essere monitorate e comunicate da queste strutture, nonché una metodologia comune di misurazione e calcolo. Le norme si applicano ai centri dati con una potenza installata da 500 kW in su e impongono agli operatori di segnalare gli indicatori sopracitati al database europeo entro il 15 settembre 2024. Poi entro il 15 maggio nel 2025 e negli anni successivi.
Ma di quali indicatori stiamo parlando? Di quelli della capacità IT a cui si affiancano precisi indicatori di sostenibilità, quali:
- Domanda di potenza IT installata;
- Superficie totale del data center;
- Superficie della sala computer;
- Consumo energetico totale;
- Consumo totale delle apparecchiature informatiche;
- Durata della batteria;
- Ingresso totale di acqua;
- Ingresso totale di acqua potabile;
- Riutilizzo del calore di scarto:
- Temperatura media del calore residuo;
- Capacità di raffreddamento nominale;
- Tipo di refrigerante;
- Gradi-giorno di raffreddamento;
- Consumo totale di energia rinnovabile;
- Consumo totale di energia rinnovabile da Garanzie di Origine e/o PPA;
- Consumo totale di energia rinnovabile da fonti rinnovabili in loco.