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Soppresso divieto air gun, il Ddl Ecoreati torna in Senato

Dall'esame in aula alla Camera il testo ne esce senza il divieto di utilizzo dell'air gun, la controversa tecnica di esplorazione dei fondali marini per le ricerca di idrocarburi punita

ddl ecoreati

 

(Rinnovabili.it) – E Ddl Ecoreati tornò in Senato. L’ipotesi paventata di un colpo di mano all’ultimo minuto sulla nuova legge contro i crimini ambientali è diventata realtà: dall’esame in aula alla Camera il testo ne esce senza il divieto di utilizzo dell’air gun, la controversa tecnica di esplorazione dei fondali marini per le ricerca di idrocarburi punita – nella versione uscita dal Senato – con la reclusione da uno a tre anni. Con 283 voti favorevoli e 160 contrari sono stati infatti approvati  tre emendamenti identici – a prima firma Dambruoso (SC), a prima firma Sarro (FI) e a prima firma Piso (AP) – che sopprimono la norma, rispedendo nuovamente il ddl Ecoreati in Senato. Ma a quanti dovessero temere un nuovo e interminabile passaggio a Palazzo Madama, ci pensa il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti a dare rassicurazioni: “E’ necessario – ha spiegato Galletti – sia approvato nel più breve tempo possibile, anche col ricorso alla fiducia al Senato”. In altre parole, testo bloccato e nessuna possibilità di modifica.

 

“Il Governo ha realizzato l’ennesimo colpo di mano per modificare la legge sugli reati ambientali”, dichiarato i senatori M5S Gianni Girotto e Gianluca Castaldi. “Renzi e il suo Ministro dell’Ambiente Galletti hanno stralciato dal testo della Camera il divieto della tecnica dell’Air gun – una procedura utilizzata dall’industria del petrolio con effetti devastanti sull’ambiente – già introdotto al Senato grazie al sostegno del Movimento 5 Stelle. Le lobby del petrolio non hanno digerito la sua soppressione e ora l’esecutivo si sta dando da fare per accontentarli”. E difatti non sono mancati in questi giorni comunicati stampa e dichiarazioni come quella di Pietro Cavanna, presidente settore Idrocarburi Assomineraria che all’Adnkronos ha spiegato come la norma air gun bloccherebbe 17 miliardi di euro di investimenti, peraltro “già pronti”.

 

Ma i sentori pentastellati assicurano: “Per decenni si è consentito ad aziende “poco attente” e alla criminalità organizzata di uccidere migliaia di persone, inquinando l’aria, i mari e la nostra terra. Oggi, dopo molti rinvii da parte della maggioranza, siamo finalmente vicini ad una meta importante: dotarci di una legge che punisca chi inquina. Faremo quanto è nelle nostre possibilità in Senato per impedire che la maggioranza la insabbi – concludono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle -. Il Paese ha bisogno di una legge contro i reati ambientali. E non dobbiamo perdere questa occasione”.