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Snam: nel piano strategico 22-26, un mld per la transizione energetica

La società investirà 550 milioni nel biometano per superare la soglia dei 100 MW di impianti operativi. Spazio anche a idrogeno, efficientamento energetico e cattura della CO2

Snam piano strategico 22-26
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Gli investimenti “green” del piano strategico 22-26 di Snam

(Rinnovabili.it) – Il piano strategico 22-26 di Snam non dimentica la transizione energetica. Dei 10 miliardi stanziati per il quinquennio uno sarà espressamente dedicato ai progetti di decarbonizzazione, dallo sviluppo di gas “verdi” agli investimenti in efficienza e generazione distribuita. Lo fa sapere la stessa società al termine del Consiglio di Amministrazione, presentando la strategia che l’accompagnerà per i prossimi anni.

Gran parte del lavoro e delle risorse (9 miliardi) sono ovviamente concentrate sull’infrastruttura del gas, al fine di potenziare le reti di trasporto, ampliare e rinnovare i siti di stoccaggio e acquistare due nuovi rigassificatori galleggianti. “In parallelo – spiega l’ad Stefano Venier continueremo a lavorare per un futuro carbon neutral, puntando sulle molecole verdi: idrogeno e biometano accompagneranno il nostro cammino verso la neutralità carbonica così come le iniziative per la decarbonizzazione dei consumi finali, e a loro abbiamo destinato un miliardo di euro al 2026″.

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Priorità al biometano

Nel dettaglio il piano strategico 22-26 di Snam destina circa 550 milioni di euro al biometano, prevedendo di raggiungere entro tre anni oltre 100 MW di impianti in esercizio e una produzione complessiva di 200 milioni di m3. Spazio anche all’idrogeno a cui sono stati destinati 100 milioni di euro di investimenti, impegno in cui si colloca anche il supporto a De Nora per la realizzazione della prima gigafactory italiana di elettrolizzatori. Altri 120 milioni di euro saranno investiti nelle tecnologie di CCS, acronimo di Carbon Capture and Storage e circa 200 milioni sosterranno interventi di efficienza energetica e la generazione distribuita, dove Snam opera attraverso Renovit.

Nell’arco di piano 2022-2026 aumenteremo gli investimenti in maniera significativa rispetto al passato, al fine di rafforzare le nostre infrastrutture e contribuire alla maggiore sicurezza energetica del Paese per i prossimi anni e per l’orizzonte più lontano”, ha sottolineato Venier. “Nello stesso orizzonte temporale, malgrado uno scenario ancora instabile, prevediamo una crescita rilevante dei principali indicatori economici che potrà realizzarsi senza intaccare la nostra solidità finanziaria con l’obiettivo di costruire un sistema energetico più sostenibile, resiliente e duraturo”.