Rinnovabili

Con il Servizio di conciliazione per acqua, luce e gas recuperati oltre 10mln

Servizio di conciliazione
Foto di Josch13 da Pixabay

di Tommaso Tetro

(rinnovabili.it) – Un risparmio di oltre 10,3 milioni di euro. Questo quanto è riuscito a ottenere il Servizio conciliazione dell’Arera (l’Autorità per la regolazione di acqua ambiente e energia) nel 2020 per clienti e utenti, grazie alla risoluzione di controversie con venditori di acqua, luce e gas.

L’ammontare complessivo di 10,3 milioni di euro nel 2020, un valore che si prevede crescerà una volta concluse le procedure ancora pendenti, rappresenta “quanto restituito ai clienti sotto forma di rimborsi, indennizzi, ricalcolo di fatturazioni errate o rinuncia a spese e interessi moratori da parte dei fornitori”.

E’ un valore “in costante aumento e raddoppiato rispetto ai 5,6 milioni del 2018; è suddiviso quasi a metà tra clientela non domestica (51%) e domestica (49%), anche se le domande presentate dalle famiglie sono numericamente superiori” pari a “oltre il 70% del totale”.

Leggi anche ARERA semplifica le rinnovabili “fai da te”

E’ aumentato – anche quest’anno – il numero di domande: che sono passate dalle 16mila del 2019 a oltre 18mila, con il 70% di accordi tra le parti su procedure concluse. Il più alto indice di concentrazione di domande di conciliazione si è registrato nel Lazio e in Abruzzo; seguono la Calabria, la Basilicata e la Campania. Per la gran parte le domande riguardano casi legati ai settori dell’elettricità (10.054) e del gas (4.794); seguono il settore idrico (2.332), il dual fuel (unica bolletta per luce e gas, 1.330), e le pratiche attivate dai prosumer (i produttori e consumatori di energia elettrica, a 92).

Nei settori dell’energia – si osserva – “il tentativo di conciliazione è obbligatorio prima di rivolgersi al giudice, mentre nel settore idrico è ancora facoltativo”.

Tra le questioni affrontate più spesso ci sono quelle legate “alla fatturazione, soprattutto nei settori gas e idrico, alla contrattualistica, in particolare per le forniture dual fuel, alle richieste di danni soprattutto nell’elettrico, allo scambio sul posto per i prosumer”. In circa “il 68% di tutte le domande inviate i clienti hanno preferito farsi rappresentare da un delegato”, come “per esempio un’associazione dei consumatori”. Da segnalare anche che “circa il 20% delle domande non è stato ammesso principalmente perché il cliente ha deciso di non completare la domanda oppure per motivi procedurali”, tipo la “documentazione mancante, termini, ambito di applicazione”.

Il servizio – viene spiegato – ha garantito “la sua piena operatività e continuità anche durante l’emergenza sanitaria”; poi, la stessa Authority annuncia che a breve sarà possibile scaricare la nuova App ‘Servizio conciliazione’ (con la nuova versione mobile della piattaforma per smartphone o tablet), e accedere direttamente alla propria area riservata per risolvere in modo ancora più semplice le controversie.

Il Servizio di conciliazione dell’Autorità – viene ricordato – è a disposizione di consumatori per risolvere le controversie con gli operatori e i gestori, gratis e comodamente da casa o in mobilità, con l’assistenza di un conciliatore terzo e imparziale, formato in mediazione e sui temi energetici e idrici. Qual è la procedura? Il cliente per esempio, in caso di errori in fattura o altre contestazioni, deve inviare prima un reclamo all’operatore o al gestore e, in caso di risposta non soddisfacente o in sua mancanza, potrà attivare la procedura. Si attiva on-line collegandosi al sito ‘conciliazione.arera.it’ o scaricando l’applicazione ad hoc; si può decidere di partecipare direttamente o di farsi rappresentare da un delegato. L’eventuale accordo tra le parti – che vale soltanto per luce e gas – è titolo esecutivo, cioè può essere fatto valere dinanzi al giudice competente in caso di mancato rispetto dei contenuti. 

Exit mobile version