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Senza vere semplificazioni target su rinnovabili con 40 anni di ritardo

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di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Senza delle vere semplificazioni i target al 2030 sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica saranno raggiunti nel 2070. Cioè con 40 anni di ritardo. E’ quello che afferma il Coordinamento Free (Fonti rinnovabili ed efficienza energetica) avanzando una serie di proposte “per una semplificazione vera per la decarbonizzazione, basate sulle cifre”.

Secondo le stime infatti “per le rinnovabili elettriche l’incremento di capacità richiesto sarà di circa 70 GW (Gigawatt), il che nel decennio 2021-2030 comporta l’installazione di circa 8 GW ogni anno contro circa 1 GW all’anno attuale, e il passaggio dai 900mila impianti in esercizio a fine 2019, ai 2,5 milioni, in gran parte installati a terra”.

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Per questo – viene spiegato dal Coordinamento Free – è “necessario semplificare le procedure autorizzative esistenti, che stanno bloccando o ritardando un gran numero di progetti; sensibilizzare i cittadini sui ritorni in termini economici, sociali e ambientali della transizione energetica; ottenere un atteggiamento proattivo da parte delle pubbliche amministrazioni centrali e periferiche”.

Secondo il presidente del Comitato Free Livio de Santoli “basta una semplice calcolatrice per rendersi conto che stiamo andando a un ottavo della velocità necessaria e che di questo passo raggiungeremo gli obiettivi al 2030 verso il 2070”. Nel documento con le proposte, da “consegnare al mondo politico”, sono evidenziate “sia le strategie, sia le tattiche operative per evitare quella che potrebbe essere una vera e propria Caporetto delle rinnovabili, dell’efficienza energetica e della transizione ecologica, in Italia”.

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In particolare il Coordinamento Free chiede “semplificazioni fattive per tutte le rinnovabili, specialmente per consentire la realizzazione di impianti green field che oggi si fatica ad autorizzare. Senza tale profondo impulso alla realizzazione di nuovi impianti, oltre al necessario rinnovamento di quelli esistenti, non si potranno raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec)”. Inoltre viene richiesta “la semplificazione dell’ecobonus, delle installazioni delle rinnovabili nei centri storici e per il nascente settore dell’agrivoltaico”, soprattutto per “non ripetere gli errori industriali del passato”.

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