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Scoccimarro, in Fvg progetto pilota per smaltire amianto

L'impianto di inertizzazione di materiali in cemento amianto in fase di ultimazione a Pannellia di Codroipo sarà il primo impianto dimostrativo della sua tipologia al mondo

Piano amianto
Foto di Emilian Robert Vicol da Pixabay

Quello della Friulana Costruzioni è un progetto di innovazione green portato avanti dal 2013

Trieste, 19 nov – “L’attenzione della Regione al tema dell’amianto è sempre alta e infatti destiniamo ogni anno circa 3 milioni di euro di contributi per la sua rimozione sia dagli edifici pubblici sia da quelli privati. Soluzioni sperimentali come quella della Friulana Costruzioni sono un supporto fondamentale per completare il ciclo dell’economia circolare. Il settore dell’edilizia sarà sempre più sensibile ai nuovi materiali e al rispetto dell’ambiente e il sistema che mi è stato presentato è perfettamente in linea con lo sviluppo sostenibile del nostro territorio e della nostra economia”.

È questo il pensiero espresso dall’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente durante la visita all’impianto di inertizzazione di materiali in cemento amianto in fase di ultimazione a Pannellia di Codroipo, che una volta completato sarà il primo impianto dimostrativo della sua tipologia al mondo.
Quello della Friulana Costruzioni è un progetto di innovazione green portato avanti dal 2013 e ha permesso di sviluppare il processo di disgregazione delle fibre di amianto, che si fregia di un brevetto di invenzione industriale, in partnership con l’Università degli Studi di Trieste. L’imminente passaggio dell’impianto pilota – denominato “Rinnova” – ai collaudi funzionali, previsti entro il 2021, è stato illustrato all’assessore durante la visita guidata alla struttura di 1.100 metri quadrati dall’imprenditore Alberto Steolo, che ha spiegato il principio di aggressione delle fibre di amianto e il processo di inertizzazione, che prevede il trattamento chimico-fisico del rifiuto contenente amianto con l’obiettivo di eliminarne la matrice asbestiforme e convertirla in una soluzione acquosa dei sali dei metalli in esso contenuti e un solido inerte a base silicea utilizzabile come nuova materia prima.
L’impianto pilota sarà operativo a partire dal 2022 in regime sperimentale, mentre l’espansione a impianto produttivo su scala industriale è prevista per il 2023. ARC/COM/ma