di Roberto Antonini
Il prossimo 5 novembre dovrebbe essere il giorno in cui il ddl Aree idonee approderà nell’Aula del Consiglio regionale della Sardegna. La data non è ancora ufficiale ma il percorso dovrebbe essere ormai stato tracciato. Dalla quarta e quinta commissione dell’Assemblea legislativa è giunta luce verde al testo, che nei giorni scorsi ha ricevuto il parere del Consiglio delle autonomie locali. Il provvedimento è messo su un binario sul quale dovrebbe procedere spedito, con precedenza anche nei confronti di altre leggi urgenti, inclusa la variazione di bilancio da 530 milioni di euro che invece inizierà l’esame in commissione domani.
La norma che definisce quali sono le aree della Sardegna idonee ad ospitare impianti energetici rinnovabili è stata approvata dalle commissioni Ambiente e Attività produttive con i soli voti della maggioranza, mentre le opposizioni hanno abbandonato i lavori. E’ la seconda volta che la minoranza di
centrodestra esce in opposizione alla norma, sollecitando un esame congiunto della legge di iniziativa
popolare, la ‘Pratobello 24’, che ha raccolto circa 211mila firme a supporto.
L’auspicio della maggioranza è dunque quello di avviare martedì 5 novembre la discussione generale sul provvedimento, la decisione ufficiale sarà però presa dalla Conferenza dei capigruppo. Ad ogni modo “contiamo di portare in Aula il disegno di legge 45 il prossimo 5 novembre”, spiega Roberto Li Gioi, M5S, presidente della Quarta commissione consiliare Governo del territorio, parlando di un provvedimento “con il quale crediamo di approcciare in modo ottimale la transizione energetica”.
Infatti “pur non consentendo un ulteriore consumo di suolo, diamo la possibilità ai cittadini sardi e alle imprese di favorire la creazione di comunità energetiche per l’autoconsumo, mettendo molti soldi per il finanziamento di queste attività”, incluse fideiussioni a garanzia degli investimenti.
Dunque, “le opposizioni fanno legittimamente quello che credono, ma credo che oggi il centrosinistra abbia scritto una pagina fondamentale per il futuro energetico della Sardegna e la transizione energetica”. Per Antonio Solinas, Pd, presidente della commissione Attività produttive che le minoranze abbiano deciso di lasciare i lavori delle commissioni “è un fatto negativo, e strumentale”, perché “il centrodestra avrebbe voluto unire le due proposte, quindi il dl aree idonee e la Pratobello 24, ma ritengo sia solo un’azione strumentale”. Opposizione che ora potrà impiegare i dieci giorni che assicura loro il Regolamento per stilare la relazione di minoranza, in vista della prima data utile per l’avvio della discussione, il 5 novembre, appunto.
il Ddl ‘Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili’ fissa una lunga serie di paletti per l’installazione di capacità. Le misure non riguarderanno solo i nuovi impianti ma anche quelli in corso di autorizzazione, o che hanno già ottenuto un’autorizzazione ma non hanno iniziato i lavori. Effetti anche sugli interventi di revamping o repowering di impianti già in esercizio nelle aree non idonee prima dell’entrata in vigore della legge: saranno ammessi solo se non comportano un aumento della superficie occupata o un aumento dell’altezza delle turbine.
Per l’eolico offshore non idonee le aree ricadenti nelle acque territoriali, quelle nel Santuario dei cetacei Pelagos, le aree marine protette e quelle dove un impianto possa impattare sull’immagine storicizzata di luoghi noti a livello internazionale e turisticamente attrattivi.
Limiti anche ai sistemi agrivoltaici in aree di pregiate produzioni agricole tutelate, nelle aree costiere entro 300 metri dalla battigia, aree fluviali entro 150 metri dalle rive, aree rurali tutelate, aree dove si trovano alberi monumentali e boschi antichi, aree montuose sopra i 1.200 metri.