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Salute del suolo: per l’EEA serve maggiore monitoraggio

Salute del suolo
Foto di lanailic da Pixabay

(Rinnovabili.it) – Manca un monitoraggio completo che aiuti a valutare lo stato di salute del suolo in Europa: la conclusione del rapporto pubblicato nei giorni scorsi dall’Agenzia Europea dell’Ambiente lascia poco spazio alle interpretazioni. 

I nostri suoli, spiega l’EEA, sono una componente vitale del capitale naturale, al centro delle nostre società perché ospitano la biodiversità ma forniscono anche servizi ecosistemici essenziali: ci danno cibo, depurano le acque, sono un ampio deposito per lo stoccaggio del carbonio. 

Si tratta di una risorsa fondamentale, ma spesso sottovalutata. Sono diverse le minacce alla salute del suolo europeo, messo sotto pressione dalle conseguenze dello sviluppo delle nostre società: ciò che manca è un quadro di monitoraggio completo che ne valuti lo stato di salute. 

Il rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, disponibile dal 18 gennaio scorso, presenta una disamina dei diversi indicatori fondamentali da tenere in considerazione e dei limiti critici da non superare per tutelare il nostro patrimonio naturale. Il documento è stato elaborato a sostegno della Strategia Europea per il Suolo al 2030 contenuta nel Green Deal europeo. 

Troppe minacce per lo stato di salute del nostro suolo: serve un monitoraggio esaustivo

Le matrici della degradazione dei suoli europei sono varie: dall’impermeabilizzazione all’inquinamento, dalle conseguenze dell’agricoltura intensiva agli impatti dei cambiamenti climatici. Attività di riparazione, come il sequestro del carbonio, la prevenzione dell’erosione e l’aumento della biodiversità possono però migliorarne le condizioni: la relazione sul monitoraggio dello stato di salute del suolo in Europa elaborata dai ricercatori dell’EEA elenca gli indicatori comuni utili a elaborare valutazioni sulle condizioni in cui versano i suoli dell’Unione e fa il quadro sulle soglie da non superare per evitarne una degradazione eccessiva. 

Diversi gli indicatori presentati: sono la presenza di carbonio organico del suolo, la quantificazione dei nutrienti, il livello di acidificazione, l’inquinamento, la biodiversità, l’erosione, la compattazione e la sigillatura. Per ognuno di questi il documento dell’Agenzia stabilisce le soglie limite, quei valori da tenere d’occhio durante il monitoraggio perché, se superati, possono indicare che lo stato di salute del suolo sta peggiorando e questo può influenzarne il funzionamento: “Queste soglie – spiega l’EEA – possono essere considerate come punti critici per la salute del suolo e punti di azione per la salvaguardia del suolo”.

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