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#RitornoAlFuturo: quale rinascita vogliamo?

Sette proposte per la ripresa economica italiana, partendo dalla crisi climatica. Un grande coordinamento di movimenti e associazioni lancia un piano per la transizione ecologica.

#RitornoAlFuturo
Foto di Iván Tamás da Pixabay

I ragazzi di Fridays for Future lanciano l’iniziativa #RitornoAlFuturo, raccogliendo decine di adesioni

(Rinnovabili.it) – Un grande coordinamento di movimenti e associazioni lancia #RitornoAlFuturo, un piano per la rinascita del paese che tenga conto della crisi economica e della crisi climatica. L’obiettivo dell’iniziativa è “ricostruire un nuovo mondo”, consapevoli che la transizione ecologica sia la strada migliore per rilanciare l’occupazione e redistribuire le risorse, creando lavoro ed evitando che nuove crisi dovute al riscaldamento globale si abbattano sul pianeta.

La proposta vede come promotore il gruppo Fridays For Future, il movimento di giovani che, lottando per il clima e contro il riscaldamento globale, ha portato in piazza più di un milione di persone nella sola Italia. L’appello è stato firmato a cascata da decine di scienziati e da alcune delle più grandi associazioni ambientaliste, promotrici della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Greenpeace, WWF, Legambiente, Terra!, Stop-TTIP, Cgil si sono quindi aggiunte al gruppo, realizzando insieme una lista di sette punti cardine per la transizione ecologica.

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1. RILANCIARE L’ECONOMIA INVESTENDO NELLA RICONVERSIONE ECOLOGICA.

Per rilanciare l’economia, #RitornoAlFuturo propone la realizzazione di un piano di finanziamenti pubblici per la transizione ecologica. L’obiettivo del piano dovrebbe essere investire nella conversione delle industrie inquinanti, nell’efficientamento energetico degli edifici, nelle infrastrutture per le energie rinnovabili, nell’economia circolare e in una mobilità sostenibile, accessibile e capillare. Secondo i promotori, un piano per la riconversione sarebbe in grado di creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, ben retribuiti, di qualità e con tutele sindacali.

2. RIAFFERMARE IL RUOLO PUBBLICO NELL’ECONOMIA.

Per l’iniziativa #RitornoAlFuturo è fondamentale che lo stato diventi un attore primario nell’indirizzare il processo della transizione su tutto il territorio, supportando e controllando affinché vengano rispettati i target climatici dell’IPCC. Di fondamentale importanza sarà il contrasto all’evasione fiscale, per mettere a disposizione più risorse per la collettività, assicurando una tassazione più equa.

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3. REALIZZARE LA GIUSTIZIA CLIMATICA E SOCIALE.

Secondo i promotori dell’iniziativa, la riconversione deve avvenire innanzitutto tutelando i lavoratori e le lavoratrici ed il suo costo deve gravare su coloro che hanno le maggiori disponibilità economiche, nonché le maggiori responsabilità nella crisi climatica. Inoltre, lo Stato deve rifinanziare in modo consistente il sistema sanitario nazionale, così da tornare a garantire davvero la salute di tutti i suoi cittadini, indipendentemente da reddito e status.

4. RIPENSARE IL SISTEMA AGROALIMENTARE.

Attualmente oltre 1/3 del bilancio UE finanzia sussidi agricoli nell’ambito della PAC. Per #RitornoAlFuturo questo denaro pubblico deve essere trasferito per finanziare lo sviluppo di un’agricoltura più sostenibile nei vari Paesi. A tal fine, il governo italiano dovrebbe promuovere il passaggio a un sistema alimentare meno impattante, più locale, più trasparente e a base principalmente vegetale, disincentivando il consumo dei prodotti di origine animale e favorendo la riconversione delle aziende e il ricollocamento dei lavoratori e delle lavoratrici.

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5. TUTELARE LA SALUTE, IL TERRITORIO E LA COMUNITÀ.

Lo stato deve inoltre poter garantire condizioni ambientali salutari e deve impegnarsi a superare l’attuale modello produttivo che mette a rischio le persone e gli ecosistemi. Acqua e aria pulite sono diritti che devono essere universalmente garantiti. Sono inoltre fondamentali la messa in sicurezza dell’intero territorio nazionale, per contrastare il dissesto idrogeologico, ed una lotta più incisiva all’abuso edilizio, al consumo di suolo e alla deforestazione.

6. PROMUOVERE LA DEMOCRAZIA, L’ISTRUZIONE E LA RICERCA.

La formazione e la ricerca devono ricevere un consistente rifinanziamento e devono essere condotte in maniera trasparente, corretta e libera da influenze terze, per scongiurare conflitti di interesse. Il sistema scolastico deve essere ripensato per assicurare il diritto allo studio, combattere le disuguaglianze sociali e formare cittadini e cittadine capaci di guidare una riconversione ecologica dell’economia.

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7. COSTRUIRE L’EUROPA DELLA RICONVERSIONE E DEI POPOLI.

Infine, è necessario un piano di investimenti pubblici a livello europeo per la ripartenza e la riconversione di tutti i Paesi dell’Ue. Il Green Deal europeo va nella giusta direzione ma, per #RitornoAlFuturo, è ancora insufficiente, tanto per le risorse stanziate quanto per gli obiettivi perseguiti. L’Unione europea deve quindi adottare iniziative più coraggiose, evitando la firma di trattati commerciali che inaspriscano gli effetti della crisi climatica e le disuguaglianze economiche e sociali

“Non possiamo permetterci di scoprire, domani, un futuro ancora più indifeso di fronte all’emergenza climatica, inerti davanti a una crisi economica peggiore di quella del 2008”, questo è quando affermano gli organizzatori di #RitornoAlFuturo.