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Germania, nel 2022 il ritorno al carbone soffoca il boom delle rinnovabili

Ritorno al carbone: Germania, lignite +7% e carbon fossile +20%
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Le emissioni tedesche sono rimaste stabili a 761 mln t CO2e a causa del ritorno al carbone

(Rinnovabili.it) – Il ritorno al carbone azzera tutti i vantaggi del boom delle rinnovabili sul fronte delle emissioni. Si può sintetizzare così il 2022 della Germania, che ha mancato ancora una volta l’obiettivo di riduzione dei gas serra fissato per il 2020: è al 39% rispetto ai livelli del 1990, doveva raggiungere il -40% due anni fa. Le emissioni della prima economia europea ristagnano a 761 mln t CO2e nonostante i consumi energetici siano sprofondati in 12 mesi del 4,7%. E siano stati persino più bassi di quelli del 2020. I più bassi dall’anno della riunificazione, il 1991.

Quanto pesa il ritorno al carbone per la Germania

A pesare di più sulla cattiva performance del bilancio emissivo tedesco è il comparto energetico. Nel 2022 i gas serra del settore sono saliti per la prima volta da anni raggiungendo le 255 mln t CO2e, circa 8 mln t in più dell’anno precedente.

Secondo l’analisi di Agora Energiewende, un think tank tedesco che lavora su tutti gli aspetti della transizione energetica, il colpevole è proprio il ritorno al carbone. La generazione di elettricità da fonti convenzionali ha perso 9 punti percentuali rispetto al 2021. Un mix di cause si cela dietro questo dato: l’addio (quasi definitivo) al nucleare con 3 centrali spente definitivamente e le restanti 3 in stand-by, minori consumi e boom dell’energia pulita.

E tuttavia sono cresciute in modo significativo le voci più inquinanti. La generazione da lignite del 7% per un totale di 109 TWh su 302 TWh di generazione fossile, il carbon fossile del 20% (60 TWh). Scende ovviamente il gas a causa di prezzi e politiche di Berlino, con una flessione del 16%. Numeri che smentiscono parzialmente una recente analisi di CREA in cui si individuava un minor consumo di carbone nel 2022.

“Da un lato, il ritorno del carbone è stato dovuto al prezzo elevato del gas naturale, che ha reso la produzione di energia elettrica a carbone più conveniente rispetto all’uso di centrali a gas per quasi tutto l’anno”, spiega il dossier di Agora Energiewende. “D’altra parte, nel 2022, come reazione alle strozzature nella fornitura di gas, le centrali a carbone sono state reinserite nella rete, cosicché alla fine del 2022 c’erano 2 GW di capacità a carbone in più sul mercato rispetto alla fine del 2021.

E le rinnovabili?

Il ricorso massiccio a lignite e carbon fossile ha quindi azzerato del tutto i vantaggi emissivi della grande produzione di energia rinnovabile ottenuta nel corso del 2022. La Germania l’anno scorso ha toccato il nuovo record assoluto di generazione di elettricità pulita con 248 TWh, il 10% in più del 2021. Di questi, la voce maggiore è l’energia dal vento con l’eolico che ha generato 126 TWh ma è il solare a crescere di più anno su anno con un sonoro +23% (su cui pesa sia il clima -un anno molto più soleggiato della media- sia i 7,2 GW di nuova capacità installata).

Resta invece abbastanza al palo la crescita dell’eolico, con 2 soli GW di nuova capacità installata nel corso dell’anno. Ma il ritmo delle nuove installazioni deve triplicare per raggiungere gli obiettivi al 2030, sottolinea il think tank, ricordando che servirà una crescita di 19 GW di solare, 7 GW di eolico onshore e 3 GW di eolico offshore. Ovvero un balzo di quasi il 20% rispetto agli attuali 148 GW di fine 2022.

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