In cima alla lista c’è Saudi Aramco con oltre 1.100 mld $ dovuti. Poi ExxonMobil e Shell. Le prime 99 compagnie fossili, in tutto, dovrebbero risarcire oltre 12mila mld $. Il conteggio effettuato a partire dalla stima della flessione del Pil globale in uno scenario emissivo compatibile con quello di oggi
Uno studio pubblicato su One Earth stima la quota di risarcimenti climatici dovuti dalle aziende fossili
(Rinnovabili.it) – Almeno 209 miliardi di dollari l’anno. Per 25 anni. In tutto, oltre 5.400 miliardi di dollari. È l’importo che dovrebbero sborsare le 21 compagnie fossili più inquinanti al mondo in risarcimenti climatici che derivano dalle loro attività. È la cifra a cui arriva uno studio pubblicato su One Earth, il primo a fornire una serie di criteri oggettivi con cui quantificare le somme dovute dalle aziende di carbone, petrolio e gas.
Lo studio si inserisce nel filone della finanza climatica, tema al centro dell’ultima tornata di negoziati alla Cop27, dove è stato creato dopo anni di tentennamenti un meccanismo con cui i paesi più ricchi risarciscono i paesi più vulnerabili per le perdite e i danni derivati dalla crisi climatica. Ma ne mette in discussione gli assunti di base.
“I costi del cambiamento climatico antropogenico sono sostenuti principalmente dagli Stati che risarciscono i propri cittadini danneggiati dagli impatti climatici o contribuiscono al finanziamento internazionale dell’adattamento, dalle compagnie di assicurazione nei confronti dei loro assicurati e dalle vittime non risarcite del cambiamento climatico”, spiegano gli autori. “Noi sosteniamo che altri agenti hanno una responsabilità sostanziale per i costi di riparazione dei danni climatici: le aziende che si occupano di esplorazione, produzione, raffinazione e distribuzione di petrolio, gas e carbone”.
Come sono calcolati i risarcimenti climatici?
Come calcolare a quanto ammontano i risarcimenti climatici dovuti? Gli autori partono da una stima del Pil globale che sarà perso tra il 2025 e il 2050 in uno scenario emissivo compatibile con la traiettoria attuale, cioè uno che prevede un riscaldamento globale di 3 gradi. L’impatto di tutte le fonti antropiche è di 99mila miliardi di dollari, di cui 70mila sono direttamente attribuibili ai combustibili fossili.
Oltre ai produttori, la responsabilità di questi danni è anche di chi emette e delle autorità politiche che non intervengono. Lo studio assume, prudenzialmente, che la responsabilità sia equamente divisa fra i 3 tipi di attori. I danni climatici imputabili alle aziende fossili arrivano quindi a 23.200 mld $. Questo importo – al netto delle emissioni generate da aziende del Sud Globale – viene poi distribuito tra le compagnie fossili in base al loro peso specifico, calcolato sulle attività tra il 1988 e il 2022.
Ne deriva così una classifica globale dei risarcimenti climatici da parte delle compagnie fossili. In cima la Saudi Aramco: l’azienda statale saudita ha una quota di oltre 1.100 mld $ e una quota di emissioni globali del 4,78%. Il podio è completato da ExxonMobil (478 mld $) e da Shell (424 mld $). Le prime 21 dovrebbero versare 5.400 mld $, le prime 99 oltre 12mila mld $.