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Perché ha senso scommettere sul ripristino delle foreste globali contro la crisi climatica?

Ripristino foreste globali: può sequestrare 226 Gt carbonio l’anno
Foto di Chris Lawton su Unsplash

Le comunità locali sono la chiave di volta del ripristino delle foreste globali

Quanto valgono le foreste come pozzi di carbonio?

(Rinnovabili.it) – Piantare alberi non basta per combattere la crisi climatica. O forse sì? Il ripristino delle foreste globali in tutte le aree deforestate e degradate creerebbe una capacità di assorbimento della CO2 22 volte superiore a quella emessa ogni anno nel mondo. Lo afferma uno studio pubblicato su Nature.

Il punto di partenza è una stima della capacità di carbon sink delle foreste in tutto il mondo. Secondo i ricercatori, in assenza di interventi umani, il carbonio stoccato nelle foreste sarebbe circa 328 miliardi di tonnellate (Gt) in più di quello attuale. Cifra che va ridimensionata per escludere tutte quelle aree che oggi sono destinate ad uso agricolo e concorrono alla sicurezza alimentare, e quelle urbanizzate. Al netto di queste superfici, il ripristino delle foreste globali vale ancora 226 Gt di carbonio.

Circa due terzi di questo potenziale (il 61%) potrebbe essere realizzato semplicemente proteggendo le foreste già esistenti, in modo da farle diventare di lunga crescita. Mentre il restante 39% della capacità teorica totale di assorbimento di carbonio sarebbe realizzabile riconnettendo le foreste oggi frammentate attraverso un uso massiccio e sistematico della gestione sostenibile degli ecosistemi e politiche mirate di ripristino.

Comunità locali, la chiave del ripristino delle foreste globali

A patto, però, di evitare le monocolture: il potenziale resta elevato solo se viene garantita sufficiente biodiversità. La diversità biologica delle foreste, infatti, è alla base di circa metà del potenziale di assorbimento del carbonio stimato dallo studio. E le iniziative dal basso, affidate alle comunità locali, sono quelle che finora hanno dato i migliori risultati in questo senso.

“Il ripristino non riguarda le piantagioni di alberi di massa per compensare le emissioni di carbonio”, puntualizza Thomas Crowther, co-autore dello studio. “Ripristinare significa indirizzare il flusso di ricchezza verso milioni di comunità locali, popolazioni indigene e agricoltori che promuovono la biodiversità in tutto il mondo. Solo quando una biodiversità sana sarà la scelta preferita per le comunità locali potremo ottenere la cattura del carbonio a lungo termine come sottoprodotto”.

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