Crescono eolico e solare, mentre continua la flessione dell'idroelettrico. In aumento anche i consumi generali e il saldo con l'estero
Terna pubblica il rapporto mensile sul sistema elettrico
(Rinnovabili.it) – Non sono bastate le piogge di aprile per recuperare oltre cento giorni di siccità e mettere al sicuro il Paese dalla crisi idrica. Lo dimostra il comparto idroelettrico, la cui produzione nel mese passato è calata addirittura di 41 punti percentuali rispetto al dato 2021. Se non fosse stato per eolico e fotovoltaico, rispettivamente in crescita del 53,5% e 17,6%, le rinnovabili italiane avrebbero raggiunto risultati molto contenuti. Invece, stando a dati pubblicati ieri da Terna nel suo report mensile, le green energy nostrane hanno coperto ad aprile il 37% della domanda elettrica; con punte record durante le festività pasquali.
Pasqua verde per le rinnovabili italiane
Complici i minori consumi delle festività, le fer italiane hanno soddisfatto la metà del fabbisogno elettrico nazionale tra il 16 e il 18 aprile, registrando un picco del 60,3% sulla domanda, nel giorno di Pasqua. Spiega l’operatore di rete “Nello specifico, l’aumento della generazione eolica è dovuto prevalentemente a una maggiore ventosità registrata nel corso del mese, mentre la crescita della produzione fotovoltaica è legata sia al maggior irraggiamento solare (circa due terzi) sia all’incremento della nuova potenza installata in Italia da inizio 2022. Eolico e fotovoltaico, insieme, hanno generato circa un quarto della produzione elettrica nazionale, un valore record per il mese di aprile”.
Consumi in crescita
Nel complesso, tuttavia, le rinnovabili italiane non hanno brillato e, tra calo dell’idroelettrico e aumento dei consumi mensili (più 0,6% 2022 contro 2021), il Belpaese ha aumentato il saldo estero. Un netto più 18,9% importato rispetto allo stesso mese del 2021. “Si evidenzia, per la prima volta dall’inizio dell’anno – scrive Terna in una nota stampa – una crescita dell’import (più 20,2%), a fronte di un trend sempre in aumento dell’export (più 32,2%)”. Parallelamente l’IMCEI, l’indice che valuta la domanda elettrica delle imprese ‘energivore’, ha registrato una flessione dell’1% rispetto ad aprile del 2021 (più 0,7% a parità di calendario) e una crescita dell’1,1% rispetto al mese precedente.