I rincari sui costi dell’energia italiana preoccupano e con l’ombra di un nuovo caro bollette sempre più netta, il Governo è stato chiamato in Parlamento a riferire della situazione. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto ha presentato stamane alla Camera le diverse iniziative messe in campo o in fase di studio per salvaguardare famiglie e imprese dalla volatilità del mercato. Offrendo una panoramica del contesto attuale e dei principali rischi.
Sebbene il quadro generale sia decisamente lontano da quello che nel 2022 ha innescato la crisi dell’energia, in questi mesi diverse dinamiche hanno evidenziato la fragilità del settore, sia a livello nazionale che europeo.
Come spiegato dallo stesso ministro in apertura dell’intervento, la crescente domanda di energia in Asia, le tensioni geopolitiche e i rischi di frammentazione delle supply chain in Europa stanno accentuando la volatilità nei mercati energetici.
Negli ultimi mesi, l’annunciato stop alle forniture russe tramite l’Ucraina e la diminuzione dei flussi da Algeria e Azerbaijan, unitamente a fattori puramente speculativi, hanno fatto crescere i prezzi del gas e aumentare il ricorso alle riserve e alle importazioni dal Nord Europa. Con effetti anche sul settore elettrico, causa l’attuale impostazione del mercato sul sistema di prezzo marginale.
Cosa significa in cifre?
Che a dicembre 2024, il prezzo spot del gas in Italia è salito a 47,6 €/MWh, “con aspettative simili per i prossimi tre mesi”, seguendo il trend del mercato olandese e del relativo indice TTF (ma con un differenziale positivo in media di circa 2 €/MWh a causa dei costi di trasporto).
Per quanto riguarda i prezzi dell’elettricità, i valori medi delle ultime settimane hanno superato i 130 €/MWh, raggiungendo i 145 €/MWh nella giornata di ieri. “La situazione attuale – spiega Pichetto – sebbene ancora lontana dai picchi del 2022, è oggetto d’attenzione da parte del Governo”.
Quali iniziative dunque il Governo Meloni prevede di mettere in atto per scongiurare gli effetti di ulteriori rincari nei costi dell’energia?
Lato gas una delle proposte in fase di valutazione riguarda una possibile anticipazione delle aste relative agli stoccaggi. “Stiamo valutando con gli Uffici del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica la possibilità di anticipare le tempistiche delle aste di assegnazione almeno per una parte della capacità di stoccaggio. L’anticipo delle tempistiche permetterà, da una parte, di sfruttare eventuali situazioni che potrebbero verificarsi tra febbraio e marzo, in cui il differenziale tra i prezzi a termine estivi e quelli della prossima stagione invernale si rivelino più favorevoli, dall’altro, di consentire il mantenimento di maggiori volumi di gas stoccato, nel caso in cui il prezzo attuale resti più basso di quello atteso per l’estate”.
Su questo stesso fronte le imprese possono contare in ogni caso su un meccanismo di aiuto: il Gas Release, strumento per offrire alle imprese energivore gas nazionale a prezzi calmierati. “Nel frattempo, in sede europea, ci stiamo battendo perché siano messi a punto meccanismi strutturali funzionali a prevenire che eventuali fenomeni speculativi determinino l’aumento dei prezzi del gas sul TTF”.
Sul fronte elettrico, oltre ad interventi già programmati come l’atteso Decreto FER X o l’Energy Release, il Governo sta lavorando a nuove norme per risolvere delle criticità legate alla congestione virtuale della rete. La proposta, spiega il numero uno del MASE, sarà presentata nelle prossime settimane.
“Entrando nel merito del disaccoppiamento tra il prezzo finale della fonte marginale e il costo dell’energia per il consumatore – continua Pichetto – preme evidenziare che è necessario adottare misure volte ad evitare che si creino rendite ingiustificate. Infatti, a fronte di meno di 100 TWh di energia elettrica prodotta da impianti alimentati a gas naturale, l’energia elettrica che viene valorizzata al prezzo fissato dagli impianti a gas è ben più del doppio”.
Queste misure,spiega il ministro, “devono essere efficaci già nel breve termine senza intaccare le regole di funzionamento dei mercati spot europei e nazionali; essere inattaccabili sotto il profilo della legittimità; non scoraggiare i necessari investimenti nelle FER; essere effettive (ovvero intercettare effettivamente una quantità elevata di energia: si ricordi che la misura adottata dal precedente governo ha finito per interessare solo 15 TWh rispetto ai 100 TWh inizialmente ipotizzati). A tal fine, come già ribadito, nei prossimi giorni avvieremo un tavolo di confronto con tutte le forze politiche per raccogliere proposte che vadano in questa direzione”.
Le attenzioni sono anche rivolte alla creazione della piattaforma PPA (i contratti di compravendita delle rinnovabili a lungo termine) gestita dal Gestore del Mercato Elettrico. Il governo valuterà anche l’opzione di una “valorizzazione di una parte delle risorse idroelettriche a favore della competitività delle imprese” nel più ampio dibattito sulla riassegnazione delle relative concessioni.