di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – Aria, resistenza nell’atmosfera, riforestazione, produzione di bio-energia, assorbimento dell’anidride carbonica negli oceani, e sequestro dell’anidride carbonica nel suolo. Sono alcuni degli ambiti in cui è possibile muoversi per tagliare le emissioni e che si ritrovano insieme, come ‘strumenti’ di ricerca, nel primo database dedicato alla rimozione della CO2, messo a punto dai ricercatori della Columbia university.
Il sito – disponibile su ‘cdrlaw.org’ – è stato creato dal Sabin center for climate change law della Columbia law school, in collaborazione con la Carbon management research initiative presso il Center on global energy policy della Columbia’s school of international and public affairs; con un contributo finanziario della Climateworks foundation e dell’Earth institute della Columbia university.
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Tutti gli scenari che includono il raggiungimento degli obiettivi legati al mantenimento della temperatura media globale al di sotto degli 1,5 gradi di aumento, così come indicato dall’Accordo di Parigi – ha affermato Michael Gerrard della Columbia law school e direttore della facoltà del Sabin center for climate change law – non soltanto prevedono “una rapida transizione dall’uso dei combustibili fossili ma anche l’abbattimento di grandi quantità di anidride carbonica dall’atmosfera, oltre alla cattura e al sequestro delle emissioni industriali che non è possibile tagliare in altro modo”. Ora – ha spiegato Gerrard – “questa risorsa riunisce in un unico luogo tutte le analisi, le leggi e le tecnologie; in questo modo sarà possibile aiutare il percorso legislativo e dei regolamenti necessari”.
La piattaforma è suddivisa in due canali: uno dedicato alla rimozione dell’anidride carbonica; un altro dedicato alla cattura e allo stoccaggio del carbonio. Nel primo vengono catalogati 530 elementi su tecniche che prevedono la rimozione o su tecnologie a emissioni negative della CO2, con un miglioramento direttamente nell’atmosfera e quindi nell’aria, migliorando così i serbatoi naturali di carbonio. Nel secondo, in cui vengono elencati 240 elementi, ci si concentra sulle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio in seguito alla combustione, e quindi alle emissioni, soprattutto da parte dei processi industriali, e in seguito l’utilizzo del trasporto della CO2 stoccata risorsa per creare prodotti o servizi di valore o per il suo deposito nel sottosuolo. Nella prima sezione la parte più importante è occupata dalla riforestazione (185 strumenti su 530); nelle seconda sono invece le tecnologie di cattura e stoccaggio quelle principali (215 strumenti su 240).
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“Il nuovo portale sulla rimozione della CO2 e per la gestione del carbonio potrà servire a studiosi, sostenitori, governi e aziende grandi e piccole – ha rilevato Julio Friedmann, ricercatore senior al Center on global energy policy e capo della Carbon management research initiative – per ridurre e riparare i danni dei cambiamenti climatici causati dall’uomo in un modo giusto ed equo”.