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Rimodulazione PNRR: quali coperture per il dissesto idrogeologico?

Rimodulazione PNRR: quali coperture per il dissesto idrogeologico?
Cassa di espansione sul torrente Parma. By Marco Parma – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=36277282

Tolti dalla rimodulazione PNRR, i progetti “torneranno alle linee di finanziamento originarie”

(Rinnovabili.it) – Confermate le risorse contro il dissesto idrogeologico definanziato con la rimodulazione PNRR, PNACC in dirittura d’arrivo, un tavolo sulla geotermia, più risorse per la commissione tecnica PNRR-PNIEC. Sono le novità annunciate dal ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ieri pomeriggio durante un question time alla Camera.

Quali coperture per la rimodulazione del PNRR?

La nuova versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza illustrata dal ministro Fitto a fine luglio contiene un nuovo capitolo sul RePower EU ma anche tagli per 15,9 miliardi. Molti dei quali riguardano ambiti legati a clima e ambiente. La sforbiciata più preoccupante è quella che azzera i fondi destinati al contrasto del dissesto idrogeologico con interventi strutturali, cioè tutta la parte di prevenzione. Restano nel piano solo gli 1,2 miliardi (già quasi tutti stanziati) per gli interventi della Protezione Civile di carattere più emergenziale.

Fitto aveva assicurato che i progetti non sarebbero stati accantonati e che il governo avrebbe trovato coperture alternative. Il titolare del MASE conferma questo orientamento dell’esecutivo. “Non ci sarà nessuna perdita di risorse finanziare da destinare agli interventi di dissesto idrogeologico, che continuano la loro piena attuazione”, ha detto Pichetto Fratin tornando sulla rimodulazione del PNRR. Come? “Attraverso i programmi di finanziamento originari”.

Le coperture c’erano, spiega il ministro, e solo successivamente i progetti sono stati spostati sotto il PNRR. Anzi, meglio spostarli. Sostiene Pichetto Fratin che ci sarebbe il rischio di perdere i finanziamenti “a causa delle regole restrittive” di Bruxelles: ovvero, se si accumulano ritardi. Con coperture diverse questo rischio non c’è. Ma neppure la garanzia di realizzare gli interventi in fretta.

“L’elenco dei progetti in essere, selezionati con le Amministrazioni regionali, risulta pari a 638 interventi per oltre un miliardo di euro”, dettaglia il ministro, di cui 524 milioni derivanti da Fondi Sviluppo e Coesione.

“Il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, il cui decreto finale di VAS è già stato firmato e trasmesso al Ministero della Cultura – ha aggiunto Pichetto – potrà contare su queste risorse e su ulteriori linee di finanziamento specifico”. Quali? Il ministro ha citato la necessità di far entrare questi progetti ad oggi scoperti nella programmazione dei Fondi Sviluppo e Coesione 2021-2027.

Geotermia e PNIEC

Un passaggio del question time è dedicato alla geotermia. Il ministro ha ricordato che questa tecnologia è ricompresa tra gli impianti incentivati dal decreto FER2: “La proroga del termine di scadenza delle concessioni geotermiche al 31 dicembre 2025 consentirà – ha spiegato – di avviare un Tavolo tecnico al Ministero con tutti i soggetti interessati al fine di valutare gli opportuni interventi, anche normativi, per garantire al settore un quadro regolatorio stabile”.

Mentre nell’ottica di velocizzare le procedure per l’installazione di nuova capacità rinnovabile ai ritmi richiesti dal nuovo PNIEC, il ministro ha comunicato che è confermato l’aumento di personale a disposizione della commissione PNRR-PNIEC da 22 a 70 unità.

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