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Rigenerazione delle foreste, ripristinata un’area grande due volte l’Italia

Nel rapporto di WWF, Birdlife International e Wildlife Conservation Society la mappa degli hotspot dove il ripristino ha funzionato. In 20 anni rigenerati 60 milioni di ettari, capaci di assorbire più CO2 di quanta ne emettono gli Stati Uniti ogni anno

Rigenerazione delle foreste: il WWF spiega dove funziona e perché
Credits: Pexels da Pixabay

Il dossier di Trillion Trees sulla rigenerazione delle foreste a livello globale

(Rinnovabili.it) – Quasi 60 milioni di ettari. Una superficie grande il doppio dell’Italia. Recuperata negli ultimi 20 anni, grazie agli sforzi di Trillion Trees, iniziativa congiunta del WWF, Birdlife International e Wildlife Conservation Society. Sono i numeri della rigenerazione delle foreste a livello globale.

La rigenerazione delle foreste è un approccio che prevede di supportare il processo di recupero delle foreste limitando al minimo l’intervento umano. Questo si può tradurre nel non fare assolutamente nulla, o nel piantare specie arboree locali, o delimitare le aree di pascolo, o ancora limitarsi a rimuovere alcune specie invasive.

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In un rapporto che fa il punto sugli ‘hotspot globali’ della rigenerazione delle foreste, Trillion Trees ha stimato che i 60 milioni di ettari ripristinati sono in grado di assorbire 5,9 Gt di CO2 l’anno, più delle emissioni annuali degli Stati Uniti, il secondo inquinatore mondiale.

Lo studio è stato progettato per aiutare a sviluppare i piani di rigenerazione delle foreste in tutto il mondo, fornendo un quadro delle aree in cui concentrare gli sforzi di ripristino potrebbe essere più vantaggioso. Il progetto di ricerca è durato 2 anni e ha comportato l‘esame di oltre 30 anni di dati di immagini satellitari, accompagnate da rilievi sul campo condotti da esperti in oltre 100 siti in 29 paesi diversi.

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L’hotspot più promettente è quello dell’Amazzonia brasiliana. Martoriata dalla deforestazione (che annualmente si divora più ettari di foresta di quanti ne vengono ripristinati), ha però un’area forestale di 4,2 milioni di ettari rigenerati. Nell’emisfero nord altri hotspot. Dalle foreste boreali della Mongolia settentrionale, dove 1,2 milioni di ettari di foresta si sono rigenerati negli ultimi 20 anni, ance grazie a più attenzione al tema da parte del governo mongolo. Punto importante, visto che il paese asiatico patisce una fortissima desertificazione, alimentata tra gli altri fattori dal cambiamento climatico e da pratiche insostenibili di allevamento. Ancora, altri punti positivi di rigenerazione forestale includono l’Africa centrale e le foreste boreali del Canada.

Per William Baldwin-Cantello del WWF, “la scienza è chiara: se vogliamo evitare pericolosi cambiamenti climatici e invertire la tendenza alla perdita della natura, dobbiamo sia fermare la deforestazione che ripristinare le foreste naturali. Sappiamo da molto tempo che la rigenerazione delle foreste naturali è spesso più economica, più ricca di carbonio e migliore per la biodiversità rispetto alle foreste piantate attivamente, e questa ricerca ci dice dove e perché la rigenerazione sta avvenendo e come possiamo ricreare quelle condizioni altrove”.