Le prime misure della riforma fiscale 2023 sono state approvate ieri in Consiglio dei Ministri
(Rinnovabili.it) – É arrivato ieri con l’ok alla Manovra 2024 anche l’approvazione di nuove norme di riforma fiscale. Il Consiglio dei Ministri, su proposta di Giorgetti, ha dato il via libera al decreto legge contenente “misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”. Il testo, primo strumento pratico della legge delega per la riforma fiscale 2023, affronta questioni di primaria importanza in materia pensioni, rinnovo dei contratti pubblici e partite IVA.
Ma due piccoli capitoli sono riservati anche a temi di politica energetica ed ambientale. A cominciare dalla riduzione delle accise sui prodotti energetici usati come carburanti o come combustibili per riscaldamento per usi civili. Il DL fisco prevede infatti una nuova scala temporale per l’entrata in vigore del taglio imposte. Per la precisione la riduzione delle imposte sui prodotti energetici entrerà in vigore in caso di aumento del prezzo internazionale, espresso in euro, del petrolio greggio, qualora i prezzi dei carburanti aumentino, sulla media del precedente mese rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Documento di economia e finanza o nella Nota di aggiornamento presentati alle Camere. Fino a ieri il provvedimento richiedeva invece la valutazione della media dei due mesi precedenti prima di essere adottato.
Gli altri adempimenti della riforma fiscale
Ricordiamo che secondo la legge delega per la riforma fiscale 2023, si attendono entro due anni anche altre modifiche in materia di accisa e di imposte indirette su produzione e consumi. Tra queste la rimodulazione delle aliquote in modo da tener conto dell’impatto ambientale di ciascun prodotto energetico, promuovendo quelli ottenuti da biomasse o altre fonti rinnovabili. E la progressiva soppressione o rimodulazione di alcune agevolazioni catalogate come sussidi ambientalmente dannosi.
Il DL Fisco dedica l’articolo 13 alla Nuova Sabatini, il regime di agevolazioni creato per facilitare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese, accrescendo la competitività del sistema produttivo del Paese. Il decreto legge autorizza la spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2023 al fine di assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi. In questo contesto vale la pena ricordare come, da gennaio di quest’anno, sia stata disposta l’attribuzione di una specifica dotazione finanziaria nell’ambito della Nuova Sabatini per investimenti a basso impatto ambientale. L’obiettivo? Migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.