L’India è il 4° maggior emettitore mondiale
(Rinnovabili.it) – Petrolchimico, ferro e acciaio, cemento, carta. Presto tutte le aziende dell’India che operano in questi settori ad altissima intensità di CO2 e fortemente dipendenti dai combustibili fossili dovranno rispettare per la prima volta degli obiettivi annuali di riduzione delle emissioni e di taglio dell’intensità di carbonio. In questo modo, il 4° maggior inquinatore mondiale prova a contenere i gas serra e avviarsi con passo più spedito nel percorso di transizione energetica.
Target di riduzione emissioni a braccetto con il nuovo mercato del carbonio
Lo riferisce l’agenzia Reuters citando fonti governative, nonostante il provvedimento non sia ancora stato presentato ufficialmente. Ai target di riduzione emissioni, che diventeranno obbligatori in questi settori con emissioni hard-to-abate dal 2024-25, sarà affiancato il lancio del nuovo mercato di carbonio nazionale già in calendario per aprile 2025 dopo l’approvazione della legge che lo istituisce a dicembre 2022. E le aziende che operano in questi settori industriali saranno probabilmente le prime a poter accedere. Le più virtuose potranno così cedere crediti di carbonio a quelle che non hanno raggiunto i target annuali, conteggiati su un ciclo di 3 anni.
Per sapere quali saranno gli obiettivi specifici bisognerà attendere fino a dicembre, fanno sapere le fonti governative indiane. Ma saranno allineati con l’impegno di riduzione dell’intensità di carbonio per unità di Pil presentato dall’India all’Unfccc, la Convenzione quadro dell’Onu sul cambiamento climatico che raccoglie i contributi nazionali volontari.
Alla Cop26, l’India ha annunciato di voler ridurre il rapporto tra i valori assoluti di emissioni di gas serra e il Pil del 45% entro il 2030, sulla base dei livelli emissivi del 2005. L’obiettivo a lungo termine del raggiungimento della neutralità di carbonio è stato invece fissato al 2070. Secondo Climate Action Tracker, questi obiettivi non sarebbero sufficienti a garantire che l’India faccia la sua parte nel contenere il riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5°C.