Rinnovabili

Più fiducia tra chi costituisce una CER, Pichetto annuncia la revisione del decreto 

Pichetto: revisione del decreto CER
Credits: MASE

In arrivo la revisione del decreto CER, quello che anima la ‘rivoluzione gentile’ delle Comunità energetiche rinnovabili. Lo annuncia il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, che delle CER è convinto sostenitore. L’intervento riguarda un tema emerso dalle analisi -svolte dalla struttura interna che che monitora l’avanzamento dei risultati – dalle quali risulta un tema relativo alla “fiducia” tra i partecipanti alla costituzione della comunità, un problema che può nascere nel momento in cui qualcuno dovesse cambiare idea e ritirarsi, con le conseguenze del caso sul progetto. Una modifica da completare auspicabilmente entro il 31 marzo, dice il ministro.

“Stiamo tentando di correggere, modificare”, il decreto CER perché nella fase iniziale, “in questo collaudo, sono emerse una serie di criticità, di preoccupazioni”, spiega Pichetto in occasione della presentazione dei risultati del progetto ‘Energie per la Casa Comune’ gestito dalla Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali (Renael) per conto di Enea. “Una delle grandi difficoltà che maggiormente emerge riguarda la fiducia nel rapporto tra famiglie, questo sta emergendo dall’osservatorio del ministero”, sottolinea il titolare del MASE, “la sfida è anche quella di creare i meccanismi tecnici e giuridici affinché possa esserci questa fiducia”.

 Il decreto “ha una funzione bellissima, è importante perché ha uno stanziamento rilevante, 5.7 miliardi, importante perché da 2.2 miliardi di sovvenzioni ai comuni sotto i 5mila abitanti”, ricorda Pichetto, però “effettivamente ha delle difficoltà a concretizzarsi”.

Considerazioni che derivano anche da un’osservazione in prima persona. “Ho seguito la formazione di alcune CER, è successo che si è arrivati quasi al dunque e poi qualcuno ha iniziato a dire ‘non mi fido del mio vicino di casa’, o in un condominio ‘e se un inquilino se ne va chi prende in carico la sua quota?’”, racconta il ministro. Ecco quindi che “la sfida che abbiamo adesso è dare gli opportuni correttivi per fornire queste garanzie”. Garanzie “che possiamo affinare, laddove c’è un soggetto di interesse diffuso, di interesse collettivo, quale può essere una diocesi ai fini degli interventi sugli oratori”, dice il titolare del MASE, confermando “una garanzia di un’attenzione che continua”.

Insomma, dall’avvio ad oggi “è stato un collaudo, le CER sono state un grande esperimento a livello europeo, una grande innovazione, e questo ci ha permesso di renderci conto di alcune tecnicalità che vanno corrette”, dettaglia Pichetto. “Una di queste è quella che ho citato”, il mantenimento dell’armonia fra i proponenti. Infatti quando si propone di costituire la CER “la risposta immediata è sì, poi cominciano delle diffidenze”, avverte il ministro, e allora visto che “il modello funziona, la questione è farlo funzionare meglio”.

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