La misura " nasce per contrastare la povertà energetica sostenendo le spese in bolletta delle famiglie in condizione di vulnerabilità e per favorire la transizione energetica a livello regionale e nazionale"
Delli Noci: “Un passo importante per poter avviare una misura tanto attesa dai cittadini”
A seguito della modifica apportata all’art. 3 comma 7 della Legge regionale n. 42/2019 con l’art 38 della Legge regionale n. 51 del 30 dicembre 2021, la Regione Puglia ha valutato opportuno riaprire i termini di presentazione delle istanze di candidatura per inserimento nell’ “Elenco regionale” degli operatori economici abilitati agli interventi di installazione e manutenzione degli impianti di produzione di energia elettrica e termica alimentati da fonti rinnovabili.
Questa riapertura di termini lascia salva la validità delle domande presentate dagli operatori economici abilitati con il precedente “Avviso Pubblico”, tutt’ora in fase d’istruttoria, applicando agli stessi la normativa più favorevole a tale scopo, intervenuta a seguito dell’entrata in vigore della LR n. 51 del 30 dicembre 2021.
Per tale ragione con provvedimento n. 159/DIR/2022/00007 del 14/01/2022 si è provveduto ad aggiornare l’“Avviso Pubblico”.
“Un importante passo – ha dichiarato l’Assessore Delli Noci – che ci consente di attivare prima possibile una misura molto attesa dei cittadini. Una misura che nasce per contrastare la povertà energetica sostenendo le spese in bolletta delle famiglie in condizione di vulnerabilità e per favorire la transizione energetica a livello regionale e nazionale. Attraverso la modifica della Legge regionale gli anni di fideiussione sono ridotti a dieci, un modo per consentire ad altre aziende di partecipare, sostenendo il settore e incentivando la creazione di una filiera locale nel settore dell’installazione, manutenzione e gestione di impianti di produzione d’energia da fonti rinnovabili”.
Con il Reddito Energetico, la Regione Puglia incentiva la realizzazione di impianti privati di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile con contributi a fondo perduto fino a 6.000 euro, che possono aumentare fino a 8.500 euro se gli impianti usano anche un sistema di accumulo elettrico.
Chi beneficerà dell’iniziativa avrà diritto all’autoconsumo gratuito dell’energia elettrica e termica prodotta dagli impianti.