EY ha aggiornato l'Indice di attrattività dei Paesi per le energie rinnovabili. Primi in classifica Stati Uniti, Germania e Cina. L'Italia passa dal 15° al 14° posto
RECAI 2023, indice aggiornato a novembre
(Rinnovabili.it) – L’Italia avanza di un posto ma la top ten è ancora lontana. Parliamo dei vertici della RECAI 2023, l’Indice di attrattività dei Paesi per le energie rinnovabili curato da EY. Dal 2003 l’organizzazione compila una ricerca semestrale sui primi 40 mercati nel mondo per appeal nei confronti degli investitori e per opportunità di implementazione “verde”. Lo strumento offre un prezioso termometro delle principali evoluzioni politiche e normative nel settore.
L’ultimo aggiornamento mostra un podio solido, in cui dominano praticamente incontrastati e in maniera stabile, in ordine, Stati Uniti, Germania e Cina. Gli USA si garantiscono una prima posizione anche grazie al forte sviluppo fotovoltaico incentivato dall’Inflation Reduction Act (IRA), mentre la Germania sta registrando un vero e proprio exploit nell’eolico a terra. Per quanto riguarda la Repubblica Popolare una nota di merito va all’eolico offshore, settore dalla crescita esponenziale.
Ma il vero fermento inizia dalla 4a posizione ad appannaggio della Francia, in salita dalla 5a. Seguono Australia, India, Regno Unito (in calo di tre posizione), Spagna Danimarca e Paesi Bassi.
RECAI 2023: l’Italia e le rinnovabili
Per l’Italia c’è un 14° posto, in salita di una posizione dall’ultimo RECAI pubblicato, grazie ai nuovi target sulle fonti energetiche rinnovabili e agli ultimi provvedimenti governativi. Le performance nostrane migliorano ulteriormente guardando solo al mercato dei contratti di compravendita a lungo termine, i cosiddetti PPA (Power Purchase Agreement). Qui l’Italia passa dal 13° al 12° in classifica rispetto alla precedente edizione, grazie soprattutto ad un ridimensionamento del prezzo all’ingrosso dell’energia
Più in generale, si legge nel report del RECAI 2023 in Europa, alla fine di settembre erano stati firmati 7,1 GW di PPA (più dei 6,6 GW totali del 2022) e il record del 2021 di 7,6 GW sarà probabilmente superato.
“Per quanto riguarda, invece, il mercato M&A delle rinnovabili in Italia – scrive Giacomo Chiavari, Energy Strategy & Transaction EuropeWest Leader – si presentano numerose operazioni che vanno alla ricerca di progetti realizzabili nel breve termine con lo scopo di sostituire rapidamente i costi dell’energia elettrica di terzi ancora sostenuti con energia autoprodotta a un costo molto inferiore. Più sul medio periodo, si punta ad una diversificazione del portafoglio di impianti localizzati in diverse aree geografiche del Paese così di dare accesso ad energia verde (prodotta da fonti rinnovabili) prodotta localmente. Tuttavia, il mercato soffre dell’incertezza legata alla parziale regolamentazione in materia che ha pertanto un impatto sulla pipeline di progetti verso cui i potenziali investitori potrebbero orientarsi”.