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I reattori EPR non sono sicuri, rivela una fonte dell’industria nucleare

Centrale nucleare di Taishan: incidente con fuoriuscita di gas
L’impianto nucleare di Taishan. By EDF Energy, Attribution, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=94779379

I reattori EPR sono la 3° generazione avanzata di impianti nucleari

(Rinnovabili.it) – I reattori EPR hanno un difetto nel design e questo rende le centrali nucleari di 3° generazione avanzata tutt’altro che sicure. C’è questo difetto dietro l’incidente all’impianto di Taishan, avvenuto lo scorso giugno in Cina, che ha portato alla chiusura del sito in via precauzionale. Ma lo stesso problema può riguardare tutta la filiera dei reattori nucleari europei ad acqua pressurizzata sviluppati dalla francese Areva insieme alla tedesca Siemens.

Lo afferma una ong francese, la Commission de Recherche et d’Information Indépendantes sur la Radioactivité (Criirad), creata dopo l’incidente nucleare di Chernobyl del 1986, sulla base delle rivelazioni di una gola profonda “che lavora nell’industria nucleare”, di cui l’associazione non rivela l’identità ma che sembra avere una conoscenza approfondita e diretta di cos’è successo a Taishan 5 mesi fa.

Reattori EPR difettosi

I danni al rivestimento che sono stati riscontrati sulle barre di combustibile nucleare nella centrale di Taishan 1 “indicano che sono dovuti principalmente a vibrazioni anomale degli elementi di combustibile nucleare”, scrive l’ong. Dovrebbero essere iniziati durante il ciclo 1 e si sarebbero manifestati appieno solo durante il ciclo 2, in particolare sui gruppi di combustibile indeboliti durante il primo ciclo. Lo stesso problema potrebbe colpire molto presto il reattore Taishan 2, che è entrato in funzione commerciale circa 9 mesi dopo Taishan 1”, aggiunge il Criirad.

Quale sarebbe l’origine di queste vibrazioni? Secondo le informazioni fornite dall’informatore, sarebbero legate a un difetto di progettazione del guscio dei reattori EPR. Il design di questi gusci è basato sul modello dello standard KONVOI tedesco (sviluppato da Siemens) e avrebbe il suo stesso problema, cioè “un sistema idraulico non molto riuscito sul fondo del guscio che dà una distribuzione non uniforme della potenza nei gruppi”.

Un difetto di design a cui quindi sarebbero esposti tutti i reattori EPR, non solo quelli di Taishan. “L’esistenza di un difetto generico di progettazione nel contenitore del reattore EPR potrebbe compromettere l’avvio dei reattori di Flamanville e Olkiluoto, poiché il raggiungimento di un livello di sicurezza soddisfacente non è più garantito e i lavori correttivi da intraprendere possono rivelarsi particolarmente complessi e costosi (sempre che sia fattibile)”, conclude Criirad. (lm)

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