Il testo del Rapporto Draghi sulla sul futuro della competitività UE
L’Europa manca di priorità chiare, sta sprecando le sue risorse comuni e non esercita attività di coordinamento lì dove più conta. Questo il severo verdetto del Rapporto Draghi, lo studio sul futuro della competitività UE presentato stamane dall’ex presidente della Banca centrale europea. Il documento, richiesto dalla stessa Commissione europea lo scorso anno, offre un’attenta analisi della situazione comunitaria, esaminando le sfide che l’industria e le aziende devono affrontare nel Mercato unico. E individuando tutti i nervi scoperti.
Il quadro che restituisce indora la pillola in nessun modo. “Se l’Europa non riuscirà a diventare più produttiva, saremo costretti a scegliere“, si legge nel testo. “Non saremo in grado di diventare, contemporaneamente, un leader nelle nuove tecnologie, un faro di responsabilità climatica e un attore indipendente sulla scena mondiale. Non saremo in grado di finanziare il nostro modello sociale. Dovremo ridimensionare alcune, se non tutte, le nostre ambizioni”.
Come agire dunque? Il rapporto Draghi mette il fuoco soprattutto su tre fronti – innovazione, sicurezza, energia – dettagliando una serie di raccomandazioni in dieci settori economici e alcune politiche orizzontali. I risultati dovrebbero contribuire alla stesura del nuovo piano per la prosperità sostenibile e la competitività dell’Europa dell’Esecutivo UE.
Vediamo in dettaglio il capitolo Energia.
Rapporto sul futuro della competitività UE: il contenuto del capitolo Energia
“L’energia è un fattore chiave del divario di competitività dell’Unione Europea rispetto ad altre regioni del mondo”, si legge nel report. “Ciò si è registrato fin dai primi anni del 2000, ma il divario si è recentemente deteriorato a causa della crisi energetica. Al centro di questo gap ci sono ragioni strutturali, esacerbatesi negli ultimi due anni”.
Questo scarto di competitività non è legato unicamente agli elevati prezzi dell’energia (sebbene rivestano un ruolo chiave), ma anche al loro livello di volatilità e imprevedibilità. E più l’energia costa maggiore sono gli impatti sugli investimenti complessivi, con ricadute progressivamente sull’intera economia.
Alla radice di questo gap vi sono molteplici questioni, dalla disponibilità di risorse interne allo sviluppo delle infrastrutture e alle regole di mercato.
Dove agire per aumentare la competitività
Per affrontare le sfide competitive che l’UE si trova davanti, secondo il Rapporto Draghi il Blocco dovrebbe perseguire parallelamente due obiettivi. In primo luogo, dovrebbe abbassare il costo dell’energia per l’utente finale. E i benefici in termini di costi della decarbonizzazione dovrebbero essere anticipati e trasferiti a tutti i consumatori.
In secondo luogo, dovrebbe accelerare la decarbonizzazione. Per raggiungere questo obiettivo, tutte le tecnologie e le soluzioni disponibili (ad esempio energie rinnovabili, nucleare, idrogeno, batterie, risposta alla domanda, implementazione delle infrastrutture ed efficienza energetica e tecnologie CCUS) devono essere sfruttate adottando un approccio tecnologicamente neutrale e sviluppando un sistema complessivamente efficiente in termini di costi.
Proposte per il settore del gas con orizzonte temporale indicativo
- Stabilire partnership con partner commerciali affidabili e diversificati, rafforzando anche i contratti a lungo termine. BREVE TERMINE
- Incoraggiare un progressivo allontanamento dall’approvvigionamento connesso al mercato spot. MEDIO TERMINE
- Rafforzare l’approvvigionamento congiunto. BREVE TERMINE
- Sviluppare ulteriormente infrastrutture di importazione strategiche selettive e migliorare il coordinamento della gestione dello stoccaggio in tutta Europa. MEDIO TERMINE
- Migliorare la qualità dei dati e delle previsioni.BREVE TERMINE
- Limitare la possibilità di comportamenti speculativi: limiti di posizione finanziaria, limiti dinamici, un regolamento commerciale UE e un obbligo di commerciare nell’UE. BREVE TERMINE
- Decarbonizzare progressivamente il passaggio a idrogeno e gas verdi nel settore quando economicamente conveniente. LUNGO TERMINE
- Garantire che i meccanismi di formazione dei prezzi del gas naturale riflettano maggiormente i costi delle diverse condizioni di approvvigionamento. MEDIO TERMINE
- Facilitare le industrie esposte alla concorrenza internazionale per ottenere l’accesso a un approvvigionamento energetico competitivo. BREVE TERMINE
Proposte per il settore elettrico con orizzonte temporale indicativo
- Semplificare e snellire i processi amministrativi e di autorizzazione per accelerare le energie rinnovabili, le infrastrutture flessibili e l’implementazione delle reti. BREVE/MEDIO TERMINE
- Promuovere la modernizzazione e gli investimenti nella rete per affrontare l’elettrificazione dell’economia ed evitare colli di bottiglia. BREVE/MEDIO/LUNGO TERMINE
- Separare la remunerazione delle energie rinnovabili e del nucleare dalla generazione elettrica a combustibili fossili tramite contratti a lungo termine (PPA e CfD bidirezionali) in maniera da limitare l’impatto del gas naturale sui prezzi dell’elettricità. BREVE/MEDIO TERMINE
- Supportare i PPA per gli utenti industriali. BREVE TERMINE
- Incoraggiare l’autoproduzione da parte degli utenti ad alta intensità energetica. BREVE TERMINE
- Rafforzare l’integrazione del sistema, lo stoccaggio e la flessibilità della domanda per tenere sotto controllo i costi totali del sistema con un’adozione competitiva delle energie rinnovabili. BREVE/MEDIO TERMINE
- Aiutare l’industria esposta alla concorrenza internazionale ad ottenere l’accesso a fonti energetiche UE competitive. BREVE TERMINE
- Mantenere l’approvvigionamento nucleare e accelerare lo sviluppo del “nuovo nucleare” (inclusa la catena di fornitura nazionale). BREVE/MEDIO/LUNGO TERMINE
- Promuovere il ruolo delle tecnologie di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio (CCUS) come uno degli strumenti necessari per accelerare la transizione verde dell’UE. MEDIO/LUNGO TERMINE
Rapporto Draghi: le Politiche energetiche orizzontali per l’Energia
- Abbassare e livellare il campo di gioco della tassazione energetica e l’uso strategico delle misure fiscali per ridurre il costo dell’energia. BREVE/MEDIO TERMINE
- Armonizzare le agevolazioni sui prezzi ed evitare distorsioni nel Mercato unico. BREVE/MEDIO TERMINE
- Promuovere l’innovazione nel settore energetico. MEDIO/LUNGO TERMINE
- Sviluppare la governance necessaria per una vera Unione energetica. MEDIO TERMINE