La metodologia di calcolo UE per il raffrescamento rinnovabile è la prima del suo genere al mondo
(Rinnovabili.it) – Arrivano le modalità con cui conteggiare il raffrescamento rinnovabile in Europa. Lo ha annunciato ieri la Commissione europea pubblicando l’atto delegato che modifica che l’allegato VII della direttiva 2018/2001 (o RED II). Oggetto dell’intervento, la metodologia per calcolare la quantità di raffreddamento e teleraffrescamento rinnovabile utile ai fini degli obiettivi energetici verdi UE.
La direttiva prevede che gli Stati membri si adoperino per aumentare indicativamente di 1,3 punti percentuali l’anno la quota di fer nel settore del riscaldamento e raffrescamento; con un sotto-target dell’1% annuo per teleriscaldamento e teleraffrescamento. Questi sforzi verranno computati ai fini del raggiungimento dell’obiettivo 2030 per le rinnovabili nei consumi finali. Ma se da un lato – quello del riscaldamento – la normativa europea offre già un metodo di valutazione standardizzato a tutti gli Stati membri, dall’altro – il raffrescamento – non esisteste ancora una metodologia condivisa e armonizzata. L’atto delegato cerca di colmare questa lacuna legislativa offrendo un metodo di calcolo dedicato al raffrescamento rinnovabile.
“La combinazione di un clima sempre più caldo, i cambiamenti nella progettazione degli edifici e la crescente domanda di comfort termico hanno comportato un aumento del consumo di energia per il raffreddamento”, scrive la Commissione europea. Le cifre mostrano che il settore non è più statisticamente insignificante in termini di consumo energetico, ma […] che rappresenta già tra il 5% e il 20% della domanda finale di energia in alcuni paesi dell’UE. Ciò ha reso l’adozione della metodologia di calcolo del raffreddamento rinnovabile una questione attuale ed urgente per l’Unione”
La nuova metodologia dell’Unione europea – spiega Bruxelles in una nota stampa – è la prima di questo tipo ad essere introdotta a livello mondiale.
In termini più tecnici, introduce un sistema progressivo in cui la quota verde del raffreddamento dipende dalla prestazione energetica dell’impianto. Fissa 2 soglie: i sistemi al di sotto della soglia inferiore non saranno riconosciuti come rinnovabili, quelli al livello o sopra la soglia superiore saranno considerati completamente rinnovabili. Gli impianti tra le 2 soglie saranno, invece, in grado di accreditare come energia rinnovabile una quantità di raffreddamento linearmente crescente, man mano che la loro efficienza si avvicina alla soglia più alta.
La norma mira a premiare le migliori tecnologie oggi disponibili, come le pompe di calore reversibili ad alta efficienza e il freecooling tramite reti di teleraffreddamento. Incentiva inoltre la futura implementazione di tecnologie innovative, come il raffreddamento solare. L’atto delegato è stato inviato al Parlamento europeo e al Consiglio per un esame di 2 mesi, al termine del quale potrà essere pubblicato in Gazzetta.