Stilate le 90 misure per rientrare nei valori limite stabiliti dall'Unione europea
Sono 90 le azioni per ridurre l’inquinamento dell’aria individuate dal PAIR, il Piano Aria Integrato Regionale, con il quale la Regione mette in campo le misure necessarie a rientrare nei valori limite fissati dall’Unione Europea da qui al 2020. La Giunta regionale ha adottato il Piano dopo il parere favorevole espresso sul documento da parte del Consiglio delle Autonomie Locali.
Le misure intervengono su tutte le fonti di emissione, coinvolgendo cittadini e istituzioni, imprese e associazioni, e sono articolate in cinque ambiti di intervento principali: le città, la pianificazione e l’utilizzo del territorio, la mobilità, l’energia, le attività produttive e l’agricoltura.
Lo scenario di piano così ottenuto mostra che nell’anno 2020 i valori limite per gli inquinanti atmosferici PM10, PM2.5 e NOx saranno rientrati nei limiti stabiliti dall’Unione Europea pressoché su tutto il territorio regionale. Si stima infatti che attraverso le azioni previste, nelle condizioni meteorologiche tipiche della pianura padana, la popolazione esposta a più di 35 superamenti l’anno di PM10 scenderebbe dal 64% al 1% e risiederebbe all’interno di aree critiche aventi una superficie complessiva pari a meno dell’1% del territorio regionale. La riduzione delle emissioni ottenute con le azioni del PAIR corrisponde ad una variazione rispetto ai valori del 2010 delle emissioni dirette degli inquinanti e dei loro precursori, pari al 47% per il PM10, il 36% per gli ossidi di azoto NOx, il 27% rispettivamente di ammoniaca e composti organici volatili, 7% di anidride solforosa.
Il PAIR è il primo piano di livello regionale adottato in Emilia-Romagna per il risanamento della qualità dell’aria, che parte dall’esperienza sviluppata attraverso l’Accordo di Programma stipulato sin dal 2002 tra Regione, Province e Comuni per mettere a sistema, rafforzare ed ampliare le misure, con l’obiettivo di passare da un approccio di tipo emergenziale ad uno di tipo strutturale, strategico. L’insieme delle azioni attivate dal sistema Regione-Enti locali ha consentito infatti negli scorsi anni di ottenere risultati significativi, misurabili nel trend in diminuzione dei principali inquinanti, non sufficienti però a garantire il rispetto dei valori limite stabiliti dall’Unione Europea. Per intervenire con maggiore efficacia sui complessi processi che portano al superamento dei valori limite è necessario ricondurre la pianificazione alla scala territoriale più appropriata, quella regionale, fermo rimanendo il ruolo strategico svolto dagli enti locali nell’attuazione delle misure.
La qualità dell’aria in Emilia-Romagna è fortemente influenzata dalle caratteristiche meteoclimatiche dell’intera pianura padana e risente di sorgenti emissive che risiedono anche all’esterno del territorio regionale. La conseguenza è che, per realizzare misure efficaci, è necessario intervenire in modo coordinato tra le regioni del bacino. Le specificità del Bacino Padano sono riconosciute anche a livello nazionale, come dimostra l’Accordo sottoscritto alla fine del 2013 tra le Regioni e Province autonome del Bacino ed i Ministeri competenti, accordo che costituisce un passaggio fondamentale poiché vede l’azione congiunta di tutti i livelli istituzionali e la previsione di misure di carattere nazionale.
Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana e sull’ambiente sono ormai noti, confermati da numerosi studi scientifici e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Proprio per la centralità che la qualità dell’aria riveste nell’attuale agenda europea, la Commissione Europea ha adottato alla fine del 2013, anno europeo dell’aria, il pacchetto “aria pulita”, che contiene importanti innovazioni per la riduzione alla fonte delle emissioni inquinanti e per il rafforzamento della coerenza tra le politiche settoriali, con misure intese a garantire il conseguimento a breve termine degli obiettivi esistenti e, per il periodo fino al 2030, il raggiungimento di nuovi obiettivi per la qualità dell’aria. A ciò si aggiunge la condanna da parte della Corte di Giustizia Europea per il superamento dei valori limite di particolato atmosferico e la nuova procedura interlocutoria che è già stata avviata dalla Commissione a fronte del perdurare dei superamenti.
Il PAIR è stato adottato dopo un percorso avviato nel dicembre 2012, che ha portato all’approvazione del documento preliminare lo scorso luglio, ed è stato elaborato attraverso approfondite analisi e valutazioni tecniche condotte dalla Regione, avvalendosi di ARPA e di diversi gruppi di lavoro intersettoriali ed interistituzionali, attraverso l’utilizzo di dati, scenari, strumenti modellistici e applicativi di riconosciuta robustezza tecnico-scientifica, realizzati anche nell’ambito di finanziamenti europei. La parola chiave di questo processo è integrazione: integrazione settoriale, integrazione delle risorse, integrazione territoriale, integrazione tra i livelli di governo del territorio. Il periodo in cui si colloca l’adozione del PAIR è peraltro particolarmente strategico rispetto alle opportunità di sinergia tra le politiche settoriali, ponendosi infatti all’inizio del settennato di programmazione 2014-2020 dei Fondi Strutturali di Investimento Europei e parallelamente all’adozione dei Programmi Operativi Regionali. L’elaborazione in parallelo di questi strumenti fornisce alla Regione l’opportunità di massimizzare le sinergie tra i diversi piani e programmi, attraverso l’individuazione di misure di tipo “win-win”, quali quelle sull’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, la riduzione delle emissioni dalle attività agrozootecniche, consentendo di realizzare le integrazioni necessarie per rispettare gli standard di qualità dell’aria fissati dall’Unione Europea.
Con l’adozione della Giunta prende avvio il periodo di consultazione pubblica per recepire le osservazioni. In accordo con il CAL e ANCI Regionale, e come previsto dallo stesso PAIR, verrà a breve costituita una cabina di regia con Comuni e Province e il supporto tecnico dei Servizi regionali e di Arpa per valutare le osservazioni e definire le metodologie per declinare in maniera specifica e a secondo delle caratteristiche dei diversi territori e aree urbane l’applicazione delle misure previste dal PAIR, fermo restando la necessità di garantire gli obiettivi generali di miglioramento della qualità dell’aria a livello di scala regionale.
Per approfondire: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/aria-rumore-elettrosmog/temi/pair2020