Valori stabili tra 2020 e 2021
In Alto Adige la qualità dell’aria nel 2021 registra valori del biossido di azoto (NO2) sostanzialmente stabili se confrontati con quelli del 2020, segnando un chiaro miglioramento rispetto agli anni precedenti pre-pandemici. E questo nonostante nel 2021 sia la circolazione che le attività economiche rispetto all’anno precedente siano tornate più o meno sui livelli abituali. È questo il dato più indicativo che emerge dal monitoraggio effettuato dagli esperti dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima, che ieri (22 febbraio) assieme all’Assessore all’ambiente Giuliano Vettorato, hanno illustrato i dati nel corso del Tavolo tecnico permanente per la qualità dell’aria. “I dati della qualità dell’aria 2021 sono confortanti – sottolinea l’assessore Giuliano Vettorato- perché ci indicano che siamo sulla via giusta per potere rispettare, tra un paio di anni, il valore limite del biossido di azoto su tutto il territorio provinciale, senza dover ricorrere a ulteriori limitazioni alla circolazione. Non possiamo comunque abbassare la guardia – continua Vettorato – sappiamo infatti che, alla luce delle nuove linee guida sulla qualità dell’aria emanate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, andremo incontro a livello europeo ad una revisione dei valori limite attualmente in vigore, presumibilmente più restrittivi di quelli attuali. In attesa di avere un quadro di riferimento più definito, è importante impegnarci tutti insieme su più fronti per migliorare la qualità dell’aria. Tutti noi possiamo contribuire a ridurre le emissioni di ossidi di azoto, ad esempio utilizzando l’auto privata solo quando è veramente necessario e scegliendo consapevolmente una mobilità più sostenibile”.
NO2, alcuni superamenti lungo l’A22
“Nel 2021 il valore limite annuale per il biossido di azoto (NO2) di 40 microgrammi/m3 è stato superato unicamente in due stazioni di misura della rete di monitoraggio della qualità dell’aria, ovvero in quelle lungo l’A22 del Brennero – spiega Luca Verdi, direttore del Laboratorio Analisi aria e radioprotezione dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima. L’NO2 è un gas prodotto principalmente dalle emissioni dovute al traffico stradale, in modo particolare dai veicoli diesel, e ad elevate concentrazioni può rappresentare un rischio per la salute. “In ambito cittadino – continua Luca Verdi – si confermano le criticità legate al cosiddetto effetto canyon: lungo le strade trafficate, costeggiate da una serie di condomini, gli inquinanti faticano a disperdersi, e qui sono state raggiunte anche nel 2021 concentrazioni per l’NO2 prossime e a volte superiori al valore limite annuale, nonostante le limitazioni legate alla pandemia. Lo scenario è simile al 2020 e ampiamente migliore del 2019”.
Dati in miglioramento per ricambio parco auto
Sebbene nel 2021 sia stato registrato un aumento del traffico rispetto al 2020 (caratterizzato invece da un lockdown duro sia in primavera che in autunno) non è stato altresì rilevato un peggioramento dei dati della qualità dell’aria. “Uno dei motivi principali è sicuramente da ricondurre al fatto che nel 2020 e 2021 abbiamo assistito ad un rapido rinnovamento del parco macchine – spiega Georg Pichler, direttore dell’Ufficio Aria e rumore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima – che ha messo in circolazione veicoli decisamente meno inquinanti come le auto ibride ed elettriche nonché i nuovi diesel Euro6-D. Tutti questi veicoli emettono molto meno ossidi di azoto (Nox) di quelli precedenti. In Alto Adige, infatti, negli ultimi 2 anni, secondo i dati ACI, si è registrato un calo della quota di mercato del 16% nelle vendite di autovetture diesel e un aumento del 25 % nelle vendite di auto ibride ed elettriche.”
Polveri sottili stabili e sotto i limiti annuali
“Le polveri fini (PM10 e PM2,5), sono di origine in parte naturale in parte antropica (riscaldamento, industrie, traffico, fenomeni di attrito su strada, ecc.). La situazione in Alto Adige nel 2021 è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al 2020 – spiega ancora Luca Verdi. Vengono ampiamente rispettati i limiti imposti dalle norme europee in termini di medie annuali. Per il PM10, distribuito in modo piuttosto omogeneo sul territorio, le medie annuali sono comprese in tutti i punti di misura fra 16 e 20 microgrammi/m3 (a fronte di un limite di 40 microgrammi/m3). Per il PM2,5 l’intervallo che comprende tutti i valori medi annuali è 11-14 microgrammi/m3 (a fronte di un limite di 20 microgrammi/m3).
Criticità per il benzo[a]pirene nelle zone rurali
Il benzo[a]pirene è una componente delle polveri sottili. “Anche nel 2021 si registra per il benzo[a]pirene il superamento del valore obiettivo fissato dalla normativa europea e nazionale presso la stazione di misura di Laces”, spiega Luca Verdi. “Il benzo[a]pirene è una componente cancerogena del particolato sospeso che deriva da una combustione incompleta del legno, ad esempio nel caso dei piccoli impianti a legna come stufe e caminetti alimentati manualmente, ed è quindi presente soprattutto nelle aree rurali”.
Tutti i dati riferiti alla qualità dell’aria possono essere consultati sul portale della Provincia nel settore ambiente alla voce “Qualità dell’aria“.