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Pun energia 2023, nuovo trend rialzista

Pun energia 2023
Foto di Anja van de Gronde su Unsplash

 Pun energia 2023, l’evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica

(Rinnovabili.it) – È un periodo di relativa calma quello che sta vivendo il mercato energetico italiano. Dopo la spirale rialzista che ha caratterizzato il 2022 e buona parte del 2021, l’andamento delle commodity energetiche è divenuto più stabile e meno fluttuante. Tuttavia fare previsioni a lungo termine è ancora difficile. Lo ha spiegato ieri alla Camera il Presidente dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA), Stefano Besseghini, nell’ambito dell’esame del ddl di conversione del nuovo Decreto Bollette.

Uno degli elementi caldi tratti in audizione è ovviamente il PUN energia 2023, ossia il prezzo di riferimento dell’energia elettrica all’ingrosso che viene acquistata sul mercato della Borsa italiana. Dai dati pubblicati dal GME sappiamo che i primi due mesi dell’anno sono stati caratterizzati da un vistoso calo, passando da un prezzo di acquisto sul Mercato del Giorno Prima (MGP) di circa 303 €/MWh nel 2022 a 161,07 €/MWh a febbraio 2023.la riduzione riflette ovviamente i minori costi del gas al PSV (ai minimi da settembre 2021) e in un certa misura anche acquisti nazionali ai minimi per febbraio.

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Bollette elettriche, previsioni ancora incerte

Gli effetti in bolletta dei ribassi nel PUN energia 2023 si sono fatti decisamente sentire. Come ricordato da Besseghini nel primo trimestre 2023, si è registrata una prima riduzione del prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo pari a meno 19,5% sul quarto trimestre 2022. Per il secondo trimestre, la variazione della spesa ha raggiunto addirittura il meno 55,3%. E per il futuro? Difficile fare previsioni certe, spiega il presidente dell’ARERA. Ciò che emerge oggi è un andamento commodity caratterizzato da stabilità e da minori fluttuazioni, ma con leggero trend rialzista. “Quello che ci possiamo aspettare per l’energia elettrica ad oggi – ha dichiarato Besseghini –  è un aumento intorno al 10% per il terzo trimestre e un po’ più rinforzato, intorno al 25% per il quarto trimestre. Ma le previsioni diventano meno affidabili più ci allunghiamo nel tempo”.

Eventuali scostamenti al rialzo del PUN energia 2023 – si legge nella memoria ARERA “dai valori assunti per la previsione del fabbisogno della componente ASOS a copertura degli oneri generali per il supporto alle fonti rinnovabili, potranno comportare una riduzione di tale fabbisogno rispetto a quanto stimato, ma comporterebbero anche un aumento della componente ARIM a copertura degli altri oneri generali (in particolare, di quelli per il regime tariffario speciale riconosciuto a RFI)”.

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