Uno studio dell’università di Leeds è riuscito per la 1° volta a individuare una connessione generalizzabile tra l’aumento del disboscamento e la riduzione delle precipitazioni a scala locale
Se la deforestazione aumenta dell’1%, le piogge calano di 0,25 mm/mese
(Rinnovabili.it) – C’è una correlazione chiara tra deforestazione e riduzione delle precipitazioni su scala locale. Più una porzione di foresta viene degradata, meno piogge riceverà negli anni successivi. Aggiungendo così un ulteriore fattore di stress per un ecosistema già sotto pressione. È la prima volta che gli scienziati riescono a individuare un nesso tra deforestazione e piogge generalizzabile, ovvero non ristretto a un singolo caso di studio. Il merito va a un team di ricerca dell’università di Leeds, che ha pubblicato i risultati su Nature.
Per ottenere un quadro chiaro e completo, gli scienziati hanno analizzato i dati su perdita di foresta e precipitazioni in tutte le regioni tropicali tra il 2003 e il 2017 usando dati satellitari, stazioni locali e rianalisi. Il risultato in breve è questo. A tutte le scale analizzate emerge un nesso tra più deforestazione e piogge più rade.
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“L’effetto della deforestazione sulle precipitazioni è aumentato a scale maggiori, con i dati satellitari che mostrano che la perdita di foreste ha causato forti riduzioni delle precipitazioni a scale superiori a 50 km”, spiegano gli autori dello studio. “I maggiori cali delle precipitazioni si sono verificati a 200 km, la scala più grande che abbiamo esplorato, per la quale un punto percentuale di perdita di foreste ha ridotto le precipitazioni di 0,25 ± 0,1 mm al mese”.
Trasposti su una scala temporale più vasta, questi dati indicano uno scenario piuttosto chiaro: i principali polmoni del Pianeta tenderanno a diventare sempre più aridi. Entro la fine del secolo, hanno calcolato gli scienziati, “se il tasso di deforestazione in Congo – la seconda maggiore foresta pluviale tropicale al mondo – dovesse continuare ai ritmi attuali, le precipitazioni nella regione potrebbero ridursi tra l’8% e il 12%”. Ciò avrebbe un forte impatto sulla biodiversità e sull’agricoltura e, addirittura, potrebbe minacciare “la vitalità delle foreste del Congo, che sono tra i maggiori depositi di carbonio al mondo”. Anche l’Amazzonia, ovviamente, sarebbe fortemente colpita da questa dinamica. La foresta sudamericana ricicla grazie agli alberi il 25-50% delle precipitazioni che cadono nell’area.
“Le foreste tropicali svolgono un ruolo fondamentale nel ciclo idrologico, contribuendo a mantenere i modelli di precipitazioni locali e regionali. La riduzione delle precipitazioni causata dalla deforestazione tropicale avrà un impatto sulle popolazioni che vivono nelle vicinanze, aumentando la scarsità d’acqua e riducendo i raccolti”, puntualizza Callum Smith, prima firma dello studio. “Le stesse foreste tropicali dipendono dall’umidità per sopravvivere e le aree forestali rimanenti saranno colpite da un clima più secco”.