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Progetto “Chimica Verde”, secondo tra 9 finanziati da governo

Presidente Marini: "L'ottimo risultato ottenuto dal progetto attesta la qualità scientifica e tecnologica dello stesso"

Il progetto “Chimica verde” presentato dalla Regione Umbria, teso a sviluppare nell’area di Terni un polo nazionale per la chimica verde dei materiali, si è classificato secondo tra i nove progetti che saranno finanziati dal Governo nell’ambito dei Cluster Tecnologici Nazionali. La comunicazione ufficiale è arrivata nell’ambito dell’incontro sul tema “Le Politiche per la Ricerca e Innovazione e la Specializzazione Intelligente dei territori per la nuova programmazione dei Fondi Strutturali” che si è svolto a Roma, alla presenza del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo, e del  ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, cui ha preso parte anche la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.

 

Il Cluster tecnologico nazionale della Chimica Verde è uno dei 9 tematismi previsti dall’apposito Bando del Miur. Il progetto del Cluster vede come capofila la Novamont, in particolare con riferimento all’unità produttiva situata nell’ambito del Polo chimico di Terni. Inoltre, ad esso partecipano anche altre imprese umbre, come Tarkett, Meraklon, Treofan, nonché il Polo dei materiali Speciali. Il valore complessivo del Cluster è di oltre 40 milioni di euro che verranno in gran parte destinati ad attività di ricerca, formazione e sviluppo sperimentale che avranno importanti ricadute nel nostro territorio.

“L’ottimo risultato ottenuto dal progetto – ha dichiarato la presidente Marini – attesta la qualità scientifica e tecnologica dello stesso e costituisce un motivo di particolare soddisfazione per l’Umbria, che è la Regione di riferimento del Cluster, consentendo di guardare con maggior ottimismo alla riconversione e rilancio del Polo chimico ternano che nelle linee programmatiche della Regione, dovrebbe appunto riconvertirsi in direzione dello sviluppo di un settore produttivo promettente come quello della chimica da materie prime rinnovabili, secondo un modello di economia di sistema tipo della green economy”.

Per la presidente Marini “sviluppare sul territorio capacità elevate di ricerca applicata e le relative connessioni con il mondo della produzione rappresenta infatti una sfida ineludibile per poter guardare con maggior fiducia al futuro e superare le criticità che la nostra regione vive in relazione ai processi di globalizzazione ed alle conseguenze della crisi economica epocale che stiamo vivendo. Tutte le evidenze mostrano infatti che la crisi ha colpito meno laddove i sistemi produttivi mostrano maggiori capacità innovative e maggior collegamento con i mercati internazionali e le reti lunghe del sapere e della ricerca”.

 

Le domande totali pervenute sono state 11 a fronte di 44 progetti che ha visto coinvolti 556 soggetti proponenti di cui 440 soggetti industriali privati e 116 soggetti pubblici di ricerca per un valore complessivo pari a 450 milioni di euro.

Gli esiti hanno evidenziato un ottima performance della nostra Regione con il cluster della Chimica Verde che ha ottenuto un punteggio di 327, a soli 3 punti dal primo e con quello di AgriFood che ha ottenuto 287 punti.