La produzione USA di pannelli solari cerca nuovi stimoli innovativi
(Rinnovabili.it) – La transizione energetica del Presidente americano John Biden continua sulla linea “home-made”. In questi giorni il Dipartimento dell’Energia ha annunciato nuovi investimenti a favore di alcune tecnologie energetiche chiave della decarbonizzazione. Un totale di ben 332 milioni di dollari, stanziati per accelerare la produzione statunitense di pannelli solari e pompe di calore.
“L’agenda ‘Investing in America’ del presidente Biden sta alimentando una rivoluzione dell’energia pulita proprio qui a casa con incentivi rivoluzionari per la produzione e la distribuzione”, ha affermato la Segretaria all’energia degli Stati Uniti Jennifer M. Granholm. “Il DOE sta cogliendo questo slancio effettuando alcuni dei nostri più grandi investimenti mai realizzati nella ricerca per rafforzare la nostra catena di approvvigionamento nazionale, creando posti di lavoro ben retribuiti e aumentando le opportunità economiche nelle comunità di tutta l’America nel processo”.
Entrando nel dettaglio, 52 milioni di dollari sosterranno 19 progetti selezionati per rafforzare la filiera solare americana. Non solo dal lato manifatturiero ma anche da quello dei riciclo di celle e moduli. Progetti come quello dell’Electroninks Incorporated che esplorerà l’uso di nuovi “inchiostri” metallici per l’aggiunta dei contatti conduttivi alle celle solari in maniera più economica. O come quello della Solarcycle che sta studiando un processo meccanico-chimico per recuperare i materiali chiave da pannelli solari a fine vita, con un elevato grado di purezza.
Due iniziative, condotte entrambe in Ohio, testeranno e dimostreranno soluzioni che incrementino la produzione nazionale di tecnologie fotovoltaiche CdTe. Ma c’è anche chi sta sviluppando inverter capaci di commutare l’elettricità in ingresso 100 volte più velocemente rispetto ai prodotti convenzionali, schermi solari pieghevole per serre, connettori fotovoltaici autoestinguenti che prevengono gli incendi o vetri solari ad alte prestazioni.
Dei 332 milioni di dollari, la quota maggiore (250 milioni) andrà però alle pompe di calore. “Le pompe di calore elettriche offrono un’opzione più economica e più affidabile per il riscaldamento e il raffreddamento che non è soggetta a drastiche oscillazioni dei prezzi e contribuisce a rafforzare l’indipendenza energetica della nazione”, ha aggiunto Granholm. Il finanziamento, fornito dall’Inflation Reduction Act, sarà utilizzato per Costruire nuove strutture su scala commerciale o espandere le strutture esistenti per creare capacità di produzione domestica e investire nella forza lavoro.