Rinnovabili

Produzione elettrica in Europa, nel 2023 fonti fossili al minimo storico

Produzione elettrica in Europa
Foto di Nikola Johnny Mirkovic su Unsplash

Il calo della domanda porta al collasso della produzione elettrica fossile in Europa

(Rinnovabili.it) – La prima metà del 2023 ha assistito ad un vero crollo della quota fossile nella produzione elettrica europea. Al punto che oggi gas e carbone coprono la quota più bassa mai registrata nel Vecchio Continente: appena un 33%. Di contro, l’eolico e il fotovoltaico hanno continuato a crescere guadagnando punti sul mix elettrico. In ripresa invece idroelettrico e nucleare (che nel 2022 avevano toccato i rispettivi minimi storici) sebbene le loro prospettive a lungo termine rimangano incerte. Lo riferisce Ember Climate, think tank ambientale senza scopo di lucro, in un nuovo report sulla produzione elettrica in Europa da gennaio a giugno 2023. 

Quota del carbone scesa al 10% a maggio 2023

Il documento mostra come, nel primo semestre dell’anno, i combustibili fossili abbiano generato 410 TWh a livello di Unione Europea, coprendo la quota di consumi più bassa di sempre. Questo crollo è stato trainato dal carbone, che passata la fase critica invernale, ha ridotto la sua produzione energetica del 23%. Con un vero e proprio record a maggio quando il suo contributo alla generazione elettrica europea è stato meno di un decimo. Per il gas si conta invece una diminuzione del 13% su base annua, calo meno dal momento che paesi UE hanno sostituito il gas russo con fonti alternative di gas.

 A dare una mano al taglio delle fonti fossili in Europa è stata anche la progressiva diminuzione dei consumi. Tra alti prezzi dell’energia e misure di emergenza, la domanda di elettricità ha toccato i 1.261 TWh, il valore più basso registrato dal 2008 per gli attuali Stati membri; al di sotto anche del minimo pandemico del 2020 di 1.271 TWh.

Le rinnovabili nella produzione elettrica in Europa

Se per la generazione elettrica fossile non è un buon momento, per quella rinnovabile vi è parecchio fermento. La crescita del fotovoltaico è proseguita nella prima metà dell’anno, con una produzione in aumento del 13% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nello stesso periodo la produzione elettrica eolica è aumentata del 5%, mentre l’idroelettrico ha recuperato il terreno perso lo scorso anno con un più 11%. “Da gennaio a giugno, 17 paesi hanno generato quote record di energia da fonti rinnovabili, con Grecia e Romania che hanno superato per la prima volta il 50% e Danimarca e Portogallo hanno entrambi superato il 75%“. Anche a livello di nuova capacità installata il 2023 si farà ricordare. Da gennaio a giugno la Germania ha aggiunto 6,5 GW (+10%) fotovoltaici, la Polonia oltre 2 GW e l’Italia ben 2,5 GW di solare.

Il nucleare è calato ancora (meno 3,6%) in gran parte dovuto alla chiusura graduale dei reattori tedeschi, alla chiusura del Tihange 2 belga, alle interruzioni in Svezia e alla minore produzione della flotta francese. Secondo gli esperti di Ember sarebbe destinato a riprendersi nel corso dell’anno, quando la “capacità atomica” della Francia tornerà (quasi) a pieno ritmo. Tuttavia, come per la produzione idroelettrica, le prospettive per il nucleare nei prossimi anni presentano diverse incertezze.

I prezzi energetici in Europa

Per quanto concerne il gas, la media dei prezzi UE (44 €/MWh ) registra nei primi sei mesi appare ormai lontani dai picchi del 2022 (97 €/MWh) sebbene si mantenga sopra a quelli pre-crisi (22 €/MWh).

Si prevede che il gas rimanga almeno a questo livello per il resto dell’anno in base ai prezzi a termine”, scrive Ember. “Il recente aumento dei prezzi europei dovuto alla minaccia di una riduzione delle forniture di GNL dall’Australia ricorda anche che permangono i rischi di impennate dei prezzi, che aumenteranno con l’avvicinarsi dell’inverno e della stagione di riscaldamento.

I prezzi del carbone mostrano una storia simile per i primi sei mesi di quest’anno, mentre lato elettricità, a causa del sistema di fissazione dei prezzi, i valori rimangono elevati, con una media di 107 €/MWh da gennaio a giugno 2023. Il doppio del prezzo del primo semestre 2021 (55 €/MWh).

Exit mobile version