Nel 2020, l'Unione ha speso 11,2mld di euro in importazioni di prodotti come turbine eoliche, pannelli solari e biodiesel. La maggior parte dei prodotti era made in China
I flussi della decarbonizzazione europea
(Rinnovabili.it) – La transizione ecologica passa anche per le dogane. Lo mostra con chiarezza l’ultima indagine di Eurostat, l’ufficio statistico della Commissione europea aggiornando i dati sul commercio internazionale di merci. Nel 2020 la bilancia comunitaria import/export ha mostrato ancora una volta come il Vecchio Continente dipenda fortemente dall’estero nel suo processo di decarbonizzazione. Il dato da tenere sott’occhio è quello relativo ai flussi dei prodotti energetici verdi, intesi come tutte le tecnologie necessarie alla produzione di energia rinnovabile. Ad oggi sono più quelli che entrano nei confini UE che quelli che escono.
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La notizia non rappresenta una vera sorpresa, avendo l’Ue da tempo perso la leadership in alcuni settori. Ma l’analisi del dettaglio fornisce una chiara visione di quelli che saranno i comparti in cui rafforzare il “made in CE”.
Lo scambio di prodotti energetici verdi
Nel complesso, lo scorso anno, i paesi del Blocco hanno speso 11,2 miliardi di euro per le importazioni di prodotti energetici verdi da Paesi extra-UE. Nel frattempo, l’esportazione comunitaria ha raggiunto un valore di appena la metà: 5,8 miliardi di euro.
In particolare, i Ventisette hanno importato 8,0 miliardi di euro di pannelli solari, 2,9 miliardi di euro di biodiesel e 0,3 miliardi di euro di turbine eoliche da Nazioni al di fuori dell’UE. Per i primi due segmenti la bilancia pende a favore delle importazioni, superiori nel caso del fotovoltaico addirittura di 4 volte rispetto le esportazioni. Per l’eolico, invece la tendenza si inverte, grazie ad un valore dell’export ben maggiore: 2,3 miliardi di euro.
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In tutti casi, tuttavia, la Cina rappresenta il più grande mercato da cui importare. Seguita dall’India nel caso delle turbine eoliche, dalla Malesia nel caso dei pannelli solari e dall’Argentina per il biodiesel. Dove finiscono invece i prodotti energetici verdi dell’UE? Le principali destinazioni di esportazione extra-UE per gli aerogeneratori nel 2020 risultavano gli Stati Uniti (28%), seguiti dalla Turchia (19%) e dal Regno Unito (12%); per i moduli fotovoltaici, gli Stati Uniti (18%), seguiti da Singapore (14%) e dal Regno Unito (11%); per il biodiesel, il Regno Unito ha rappresentato la destinazione principale con il 75 % dell’export.