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Un price cap dinamico per il gas: la proposta di Italia, Polonia, Grecia e Belgio

Il testo consegnato all'esecutivo Ue propone l'applicazione di "corridoio" di prezzi per il gas che metta un limite alle oscillazioni registrate sul mercato europeo

price cap dinamico
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Un price cap dinamico per gas temporaneo e da rivedere regolarmente

(Rinnovabili.it) – Come preannunciato alcuni Stati membri hanno presentato ieri alla Commissione europea una proposta per arginare il caro bollette. Sul tavolo c’è una questione delicata: l’applicazione di un tetto al prezzo del gas, ipotesi in passato scartata dall’Esecutivo europeo e da paesi come la Germania, ma fortemente cercata da nazioni come Italia, Belgio, Grecia e Polonia. E sono proprio Italia, Belgio, Grecia e Polonia i firmatari delle linee guida consegnate nelle mani della presidente Ursula von der Leyen, alla vigilia della Riunione informale dei capi di Stato.

Il documento, consultato in anteprima dalla Reuters, propone l’istituzione di un price cap dinamico per il gas, compreso in un intervallo determinato. Un corridoio, si legge nella bozza, da applicare “a tutte le transazioni all’ingrosso, non limitate all’importazione da specifiche giurisdizioni e non limitate all’uso specifico del gas naturale”. In altre parole il tetto regolerebbe le compravendite, indipendentemente dalla provenienza del carburante.

Il documento, condiviso con altri stati dell’UE, suggerisce di impostare il price cap dinamico a un livello inferiore all’attuale prezzo di mercato ma sufficientemente alto rispetto a quelli prebellici. Questo sia per mantenere una certa attrattività nei confronti di produttori ed esportatori sia per non perdere l’incentivo al risparmio. “Si tratterebbe di un limite di prezzo deciso dalle autorità politiche a livello dell’UE, tenendo conto dei prezzi internazionali del GNL, temporaneo e regolarmente rivisto”, si legge nel non-paper. Ciò potrebbe significare consentire transazioni anche a prezzi superiori a quelli limite fissati dal corridoio.

“La misura dovrebbe essere integrata da un meccanismo CfD o altri meccanismi di compensazione pubblica per rimborsare agli importatori la differenza tra i prezzi internazionali al di sopra del cap e il cap per le risorse marginali necessarie per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, come le forniture spot di GNL. Nel medio termine, le consegne complessive di GNL potrebbero essere separate da quelle dei gasdotti con una piattaforma di scambio dedicata”.