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Prezzo del petrolio troppo alto? L’Opec+ fa spallucce

WTI e Brent battono intorno a quota 80 dollari al barile e il trend punta verso l’alto. Gli Stati Uniti hanno chiesto ai paesi esportatori di aprire i rubinetti per non danneggiare la ripresa, ma l’ultima riunione dell’Opec+ ha ignorato Washington

Prezzo del petrolio: l’Opec+ rifiuta di aumentare la produzione
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In un anno è raddoppiato il prezzo del petrolio

(Rinnovabili.it) – A dicembre la produzione di petrolio globale non aumenterà. O meglio, non crescerà secondo i desideri degli Stati Uniti. Gli americani temono che il prezzo del petrolio così alto faccia lo sgambetto alla ripresa e chiedono ai paesi esportatori di dare una mano aprendo un po’ di più i rubinetti. Ma l’Opec+ tira dritto per la sua strada. Nella riunione di ieri, il gruppo dei paesi Opec allargato anche alla Russia ha deciso di non cambiare strategia e ignorare Washington.

Tra un mese arriveranno solo 400mila barili al giorno in più sui mercati, ha chiarito l’Opec+. Troppo poco per stabilizzare il prezzo del petrolio, ancor meno per invertire l’attuale tendenza rialzista. Oggi il WTI (Western Texas Intermediate) è scambiato a circa 80 dollari per barile, un anno fa a meno di 40. Valori analoghi anche per il Brent, l’indicatore del prezzo del greggio europeo.

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Sauditi e russi – i maggiori “azionisti” dell’Opec+ – sono d’accordo. Sia il ministro dell’Energia del paese arabo Abdulaziz bin Salman sia il vice premier russo Alexander Novak hanno motivato la decisione con l’incertezza generata dalla quarta ondata di Covid-19. Ci sono segni di un rallentamento dei consumi in Europa a causa dell’imperversare della variante Delta, ha sottolineato Novak. Aumentare la produzione rischia solo di saturare lo spazio di stoccaggio, gli fa eco il saudita, che allude a rischi simili a quelli visti tra marzo e aprile 2020, quando il blocco della produzione all’inizio della pandemia aveva fatto collassare il prezzo del petrolio fino a valori negativi.

Biden incassa il no. Ma pensa alle contromosse. Gli Stati Uniti potrebbero usare la loro riserva strategica in coordinamento con qualche altro paese per riportare in basso il prezzo del greggio. Sarebbe una misura con effetti temporanei, ma manderebbe un segnale chiaro al riottoso Opec+. Intanto il semplice sospetto che gli USA si muovano ha fatto scendere il prezzo del petrolio di 5 dollari in pochi giorni. “Abbiamo parlato con i paesi consumatori di energia e prenderemo in considerazione l’intera gamma di strumenti a nostra disposizione per sostenere la resilienza e la fiducia del pubblico”, è la scarna conferma che arrivava ieri dalla Casa Bianca. (lm)

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