La domanda a giugno è salita di oltre 3 mln bpd. Ma i livelli di produzione non seguono la curva, anche a causa di screzi tra i paesi Opec+. Per l’Agenzia internazionale dell’energia la situazione è scivolosa
Il prezzo del petrolio è salito di oltre il 60% solo nel 2021
(Rinnovabili.it) – La ripresa del prezzo del petrolio può mettere il turbo alle auto elettriche, ma se sale troppo rischia di rallentare la ripresa post pandemia in tutto il mondo. Lo sostiene l’IEA, l’Agenzia internazionale dell’energia, nel suo ultimo Oil Market Report.
I dati della produzione e della domanda di petrolio disegnano una curva che continua a crescere. La richiesta è in continua crescita, solo a giugno è salita di 3,2 milioni di barili al giorno. Ma la produzione non sta tenendo il passo. Le decisioni prese dai paesi esportatori di petrolio in sede di Opec+ finora hanno limitato l’output per garantire una crescita ordinata dei prezzi.
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Prezzi che sono anch’essi in continua crescita. Adesso il prezzo del petrolio batte intorno ai 77 dollari al barile, circa il 60% in più dei valori di inizio anno. Per l’IEA è una buona notizia, perché questa situazione si sta riflettendo sui costi dei carburanti. Negli Stati Uniti, i prezzi al dettaglio della benzina sono saliti oltre i 3 dollari per gallone. Non succedeva da 7 anni. Record di crescita anche in India, dove hanno toccato valori mai raggiunti prima. In Europa i prezzi alla pompa sono cresciuti, e salgono anche in Brasile.
Una crescita abbastanza corposa da accelerare, in molti consumatori, la scelta di passare alle auto elettriche. Ma l’agenzia guidata da Fatih Birol avverte che l’equilibrio in cui ci troviamo è instabile. “Sebbene i prezzi a questi livelli potrebbero aumentare il ritmo di elettrificazione del settore dei trasporti e aiutare ad accelerare le transizioni energetiche, potrebbero anche ostacolare la ripresa economica, in particolare nei paesi emergenti e in via di sviluppo”, sostiene l’IEA. Nel caso di Brasile e India, ad esempio, l’ascesa del prezzo del petrolio sta andando di pari passo con quella dell’inflazione.
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Una responsabilità che, in gran parte, secondo l’IEA ricade sulle spalle dell’Opec+. Il formato negoziale questo mese non è riuscito a rinnovare l’accordo sul tetto per ciascun membro alla produzione. Gli screzi tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno congelato il vertice, che nelle ultime sedute mensili non aveva avuto problemi a convergere su nuove quote-paese. Il blocco della produzione ai valori attuali, con la domanda in crescita, è una situazione scivolosa: “È probabile che i mercati petroliferi rimarranno volatili finché non ci sarà chiarezza sulla politica di produzione dell’OPEC+”, avverte l’IEA. “E la volatilità non aiuta a garantire transizioni energetiche ordinate e sicure, né è nell’interesse né dei produttori né dei consumatori”.