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Goldman Sachs, in inverno il prezzo del gas UE si dimezzerà

Per la banca d’affari americana, entro marzo il prezzo del gas scenderà sotto i 100 €/MWh. Merito delle contromisure prese da Bruxelles per fronteggiare il taglio delle forniture dalla Russia

Prezzo del gas: per Goldman Sachs, le mosse dell’UE per l’inverno funzionano
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Oggi il prezzo del gas è a 215 €/MWh. L’ultima previsione di GS lo dava stabile per l’inverno

(Rinnovabili.it) – Anche con l’interruzione totale dei flussi di gas dalla Russia – oggi al 9% del fabbisogno totale, era il 40% a febbraio – l’UE riuscirà a passare indenne l’inverno. Gli stock sono abbastanza pieni e le misure adottate o annunciate da Bruxelles basteranno. Non solo: riusciranno a far crollare il prezzo del gas. Che si dimezzerà rispetto ai valori di oggi.

È la previsione rilasciata ieri da Goldman Sachs, la banca d’affari americana che solo pochi mesi fa vedeva un quadro ben più fosco per l’Europa: inverno al freddo o cedere a Putin. Ma con i nuovi pacchetti di misure, dal Piano d’emergenza sul gas ai provvedimenti che ha annunciato oggi Ursula von der Leyen – tetto al prezzo del gas, tagli obbligatori dei consumi nelle ore di picco, sforbiciata agli extra-profitti – si è messa le spalle al sicuro.

Prezzo del gas sotto i 100 €/MWh entro marzo

Rispetto ai valori di oggi, cioè 215 €/MWh, il prezzo del gas dovrebbe scendere sotto i 100 €/MWh entro il primo trimestre del 2023 in caso di condizioni climatiche nella media durante l’inverno. Mentre gli stock di gas sarebbero sufficienti per terminare l’inverno con una quota restante del 20%. In linea con gli anni scorsi, dunque.

“La riduzione indefinita delle esportazioni di Nord Stream 1 a zero lascia l’Europa nord-occidentale senza gas russo in futuro. Sebbene spesso ci si chieda cosa succederà agli stoccaggi, riteniamo che un approccio migliore sia quello di chiedersi cosa succederà ai prezzi, in modo che gli stoccaggi continuino a crescere secondo le necessità”, scrive Goldman Sachs. Questo è l’enigma che l’Europa ha risolto con successo nell’ultimo anno, con una combinazione di distruzione della domanda di gas in Europa e tra gli acquirenti di Gnl in altre parti del mondo, con conseguente accumulo di scorte superiore alla media”. Oggi le riserve di gas UE sono all’84%, sopra l’obiettivo dell’80% entro il 31 ottobre fissato prima dell’estate.