
Il Dl Bollette serve come strumento d’emergenza per alleviare il peso del costo dell’energia che grava su famiglie e imprese, ma non è certo il solo, visto che è in corso un’azione complessiva messa in atto dal governo. Però la riduzione vera di quel che paghiamo per luce e gas si avrà solo con l’ormai mitico disaccoppiamento dei prezzi del gas e dell’elettricità. “La sfida è quella di scavallare rispetto alla determinazione del prezzo, fino a quando non arriverà un disaccoppiamento europeo con criteri completamente nuovi. Fino ad allora non possiamo che aumentare le rinnovabili rispetto al gas, che però determina, pur producendo il 40% dell’elettricità, il 70% del prezzo finale energia elettrica”. Lo ricorda Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, rispondendo al Question time nell’Aula del Senato a un quesito della senatrice di Italia viva Silvia Fregolent.
“L’intervento d’urgenza promosso con il Dl Bollette può essere considerato solo uno strumento complementare alle azioni di carattere strutturale che il governo sta portando avanti, e non da ora, ma da inizio legislatura, per garantire un andamento più stabile e una riduzione dei prezzi”, rivendica Pichetto. Un’azione portata avanti sostenendo il dispiegamento delle fonti rinnovabili, che il titolare del MASE rivendica.
“Per incrementare la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili e intensificare il percorso verso il disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, accanto allo snellimento e all’incremento dell’autorizzato, sono fondamentali i meccanismi di incentivazione”, ricorda, segnalando come il 28 febbraio scorso sia entrato in vigore il meccanismo del FER X, “che consentirà di approvvigionare un consistente contingente di nuova capacità rinnovabile a un costo più efficiente”.
Insomma, un’azione a vasto raggio e in fieri, che preparerà momenti migliori. “La sfida è quella di scavallare rispetto alla determinazione del prezzo, fino a quando non arriverà un disaccoppiamento europeo con criteri completamente nuovi”, avverte Pichetto, “fino ad allora non possiamo che aumentare le rinnovabili rispetto al gas, che però determina, pur producendo il 40% dell’elettricità, il 70% del prezzo finale energia elettrica”.
Le misure per gli energivori
Ma non è che si sia stati con le mani in mano nel dicastero di via Colombo e a Palazzo Chigi, e tantomeno al MEF. Per quel che riguarda le imprese energivore, “con la misura dell’Energy release, sono state presentate istanze per una richiesta di energia elettrica che supera i 70 TeraWattora, per un potenziale di nuova generazione da rinnovabile di oltre 5 GW di potenza”, ricorda il ministro.
“Accanto allo sviluppo della piattaforma PPA, che permetterà la promozione di approvvigionamento di energia a lungo termine, stabilizzando il costo dell’energia per le imprese, sono in fase di valutazione ulteriori misure strutturali”, prosegue, “come quella relativa alla risoluzione della congestione virtuale della rete”, a fronte delle richieste di allaccio, tema già toccato in un’informativa alla Camera nella quale ha annunciato un provvedimento normativo, “quella inerente la riduzione degli oneri del gas naturale prelevato ai fini della produzione di energia elettrica”, elenca Pichetto, “quella riguardante la cessione ai clienti finali, attraverso contratti pluriennali, di energia elettrica da fonti rinnovabile derivante da impianti incentivati”.
Per quanto riguarda il settore del gas naturale, “l’adozione del decreto per l’anticipazione delle aste per lo stoccaggio gas, che consente di sfruttare eventuali dinamiche di prezzo più favorevoli, nonché l’implementazione della Gas release, contribuiranno al contenimento del costo del gas per le imprese a forte consumo”, prosegue il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “Parlo di Gas release sul modello dell’Energy release, non il modello precedente ante provvedimenti giudiziari rispetto ai pescaggi in mare”, precisa.
Aiuti di stato ETS
Ma al governo si valuta anche – con l’Ue per le implicazioni sugli aiuti di Stato – l’ampliamento della platea di coloro i quali possono ricevere aiuti in relazione agli oneri dell’EU ETS. “In sede europea l’azione del governo è diretta a sostenere, da un lato, meccanismi che evitino l’incidenza dei fenomeni speculativi sull’aumento dei prezzi del gas nei mercati liquidi”, dice Pichetto, dall’altro, “ad ampliare, nell’ambito del processo di revisione delle Linee Guida sugli aiuti di Stato ETS, il novero dei settori ammessi alla compensazione degli oneri indiretti. Ampliare rispetto ad alcune categorie produttive“.
Ecco, conclude rivolto agli interroganti, all’emiciclo di Palazzo Madama e a chi segue da casa, “spero che questa panoramica abbia dato il quadro della pluralità e della sinergia delle azioni messe in campo dall’esecutivo per garantire e raggiungere quell’obiettivo che tutti vogliamo, e cioè la stabilizzazione dei prezzi a un livello inferiore”.
232 mln per i Comuni con l’avviso C.S.E. 2025
Nella giornata di oggi, inoltre, i MASE ha comunicato che a partire dal prossimo 8 aprile metterà a disposizione 232 milioni di euro per la sostenibilità energetica dei Comuni italiani. E’ stato infatti approvato l’avviso pubblico per il C.S.E. 2025 – Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza energetica, che sostiene investimenti delle amministrazioni comunali su tutto il territorio nazionale, promuovendo l’uso delle energie rinnovabili, il risparmio energetico e la riduzione dei consumi negli edifici pubblici. Sono finanziati a sportello, per l’intero importo dei costi ammissibili, impianti fotovoltaici e solari termici, pompe di calore, sistemi di relamping, infissi ad alta efficienza e soluzioni ibride.
Le negoziazioni con gli operatori economici presenti sul Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA) partiranno l’8 aprile, mentre dal 15 aprile potranno essere compilate le istanze di concessione del finanziamento, in vista dell’apertura dello sportello per la presentazione delle domande, che sarà attivo dal 5 maggio. “Questa misura – spiega Pichetto – rappresenta un passo in avanti per accompagnare i Comuni italiani nella transizione energetica, con interventi concreti per promuovere uno sviluppo sostenibile”.