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Simson: “Prezzi dell’energia ancora elevati”. La sicurezza preoccupa l’UE

prezzi dell'enrgia in europa
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Il discorso di Simson alla commissione ITRE in tema di caro energia

(Rinnovabili.it) – La tempesta è tutt’altro che passata. I prezzi dell’energia in Europa sono ancora alti e poco prevedibili. La sicurezza energetica è fortemente connessa alla capacità di riportare gli stoccaggi del gas al giusto livello questa primavera-estate. Ecco perché la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson invita tutti gli Stati membri a monitorare e tenersi pronti, continuando nel contempo ad agire per proteggere famiglie e imprese dal caro-bollette. E oggi interroga i deputati europei su possibili nuove misure da mettere in campo.

I prezzi dell’energia elettrica e del gas

Simons non ha nascosto la preoccupazione per l’attuale situazione nel suo discorso alla commissione ITRE dell’Europarlamento. Un intervento tutto dedicato al caro energia e alla sfida della sicurezza. “Lo scorso dicembre i prezzi dell’energia elettrica e del gas hanno raggiunto un picco storico, ha ricordato la commissaria. “Dopo aver toccato i 180 €/MWh, il gas all’ingrosso è sceso grazie a un aumento delle consegne di GNL, condizioni climatiche miti e una certa riduzione della domanda nel settore industriale. Tuttavia, i prezzi rimangono molto elevati e i mercati volatili a causa delle incertezze legate alle tensioni geopolitiche”.

Riserve al minimo

Parallelamente, il livello di stoccaggio del gas nell’UE appare in costante diminuzione. Un trend normale per le stagioni fredde ma che oggi appare fortemente accentuato dalle nuove condizioni di mercato. Per la pressione le riserve sono 10 punti percentuali sotto la media degli scorsi anni. “La metà di questa lacuna è legata al deposito sotterraneo di proprietà di Gazprom nell’UE, che attualmente è colmo solo al 16%. Inoltre, stiamo osservando alcuni modelli insoliti dei flussi di gas dei gasdotti verso l’Europa. I flussi dall’est all’ovest dell’Europa sono diminuiti di quasi la metà rispetto alla stessa settimana dell’anno precedente”.

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Dal punto di vista della sicurezza dell’approvvigionamento, la situazione attuale rappresenta sia una preoccupazione che una sfida. Non c’è dubbio che gli ultimi mesi abbiano mostrato la capacità europea di reagire alla crisi, aumentando le importazioni di GNL. “Ciò ha aiutato il mercato a riequilibrarsi e a compensare, almeno in parte, i flussi di gas inferiori al normale”.

In attesa dei piani d’emergenza dei Ventisette

Sebbene la commissaria sia sicura che le scorte di gas disponibili nell’UE e la rete di terminali GNL proteggeranno il Blocco da gravi problemi di sicurezza, non lesina qualche monito. “È molto importante continuare a monitorare la situazione e prepararci con cura a livello regionale e nazionale per qualsiasi scenario. […] tutti gli Stati membri devono lavorare sulla preparazione e rivedere i piani di emergenza per assicurarsi che siano idonei allo scopo. La Commissione sta effettuando una valutazione della situazione a livello europeo, in collegamento con gli Stati e i risultati saranno pronti entro metà febbraio”.

In cerca di nuovi partner

Nel complesso la ricetta rimane la stessa. Una strategia fatta di collaborazione, coordinamento e diversificazione delle fonti, sia a livello interno che esterno. “Mi sto anche impegnando con i partner per esplorare una possibile espansione della fornitura, in particolare del GNL. Di recente ho visitato il Qatar e parteciperò alla riunione ministeriale del corridoio del gas dell’Europa meridionale, a Baku alla fine di questa settimana. Data l’importanza della solidarietà transatlantica per la sicurezza energetica in Europa, viaggerò direttamente da Baku negli Stati Uniti e la prossima settimana parteciperò al Consiglio per l’energia UE-USA a Washington. Ciò offrirà anche un’importante opportunità per continuare queste discussioni”.

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