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Prezzi dell’energia elettrica, quanto costa un kWh in Europa?

Prezzi dell'energia elettrica
Credits: pxfuel.com

Le statistiche 2019 sui prezzi dell’energia elettrica dei Paesi europei

(Rinnovabili.it) – La crisi del coronavirus ha dato una profonda scossa al settore energetico europeo, colpendo commodity e consumi. Ma prima di questo terremoto sanitario ed economico qual era il trend del settore? A rispondere alla domanda sono i dati di Eurostat, l’ufficio statistico della Unione Europea, che in questi giorni ha aggiornato i numeri sui prezzi dell’energia elettrica e del gas per le famiglie dell’UE 27. In una breve nota stampa Eurostat riporta il costo del kWh registrato in momento chiaramente pre-crisi. Il dato ha comunque la sua importanza, anche in vista delle ripresa che attende l’economia e la società 

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Nel dettaglio, lo scorso semestre i prezzi dell’energia elettrica domestica hanno raggiunto quota 21,6 euro di media per 100 kWh. Ciò rappresenta un aumento dell’1,3% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente. A livello nazionale rimangono, tuttavia, parecchie differenze. Il costo del kWh va da un minimo di 10 euro per 100 kWh in Bulgaria ai quasi  30 euro di Danimarca, Belgio e Germania. In questa classifica l’Italia si trova al sesto posto con poco più di 23 euro per 100 kWh.

Espressi attraverso la parità di potere d’acquisto (PPS) – indice che elimina le differenze nei prezzi tra località diverse, appartenenti ad una stessa area valutaria o ad aree valutarie diverse – la classifica subisce alcune piccole ma significative modifiche. I prezzi più bassi dell’elettricità sono stati trovati in Finlandia (14,4 PPS per 100 kWh) e Lussemburgo (14,6), seguiti da Malta (15.4), Francia (17.5), Svezia (17.6), Estonia (18.2), Ungheria e Paesi Bassi (entrambi 18.3). Quelli più alti in Romania (27,8 PPS per 100 kWh), Germania (26,8), Spagna (26,2), Portogallo (26,0), Belgio (25,9), Repubblica Ceca (25,5) e Cipro (25,1).

L’aspetto forse più interessante riguarda però le componenti del prezzo elettrico. Nel 2019 infatti tasse e prelievi rappresentavano ancora il 41% del prezzo finale pagato in media dalle famiglie europee. Esistono ovviamente delle vistose eccezioni come la Danimarca, dove la quota fiscale contribuisce per quasi due terzi al prezzo finale.

Interessanti sono anche trend che hanno contraddistinto il passaggio dal 2018 al 2019. Tra i ventisette l’incremento più elevato dei prezzi dell’elettricità domestica è stato registrato nei Paesi Bassi (+ 19,6%), seguiti dalla Lituania (+ 14,3%), Repubblica Ceca ( + 11,0%) e Romania (+ 10,1%). I cali più pesanti sono stati invece quelli di Danimarca (-6,3%) seguita da Grecia (-5,8%), Portogallo (-4,9%) e Bulgaria (-4,7%). L’Italia ha invece chiuso l’anno con un più 8,3% rispetto al dato del secondo semestre 2018.

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