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Prezzi dell’energia 2023, ancora volatilità nei prossimi mesi. E il price cap?

Prezzi dell'energia 2023
Foto di Doris Morgan su Unsplash

Nuove montagne russe per i prezzi di luce e gas 2023

(Rinnovabili.it) – I prezzi dell’energia 2023 continuano a tenersi lontani dai picchi dello scorso anno, ma la volatilità non tende a diminuire. Al contrario, tra gli scioperi australiani, il conflitto mediorientale e le incertezze sulle previsioni meteo per questo inverno, oggi vige un clima di apprensione. E non basta sapere che gli stoccaggi del gas in Europa abbiano raggiunto e superato il 90% di riempimento con molto anticipo sulla tabella di marcia. Perché, come è emerso chiaramente in questi anni, e mercati rispondono alle preoccupazioni ben prima di quanto reagiscano per i problemi veri e propri. 

Prezzi energia 2023, tra problemi reali e non

Ed è così che alle notizie degli scioperi negli stabilimenti di LNG in Australia, nonostante il Paese commerci principalmente con l’Asia, il mercato europeo ha risposto con repentine oscillazioni nelle quotazioni dei contratti futures di gas per il periodo di competenza di ottobre. Come spiega oggi Renatis presentando il suo aggiornamento sui prezzi energetici  2023, le quotazioni si sono mosse più volte tra 32 €/MWh e 47 €/MWh. La situazione è oggi tornata ad un’apparente normalità ma le previsioni meteo faranno la differenza. In caso di un inverno freddo in Asia –  in Cina e in Giappone in particolare – la domanda orientale di LNG aumenterà, con il serio rischio di poter entrare in competizione con quella europea. Questa corsa al gas liquefatto farà inevitabilmente alzare i prezzi energetici. Anche l’inasprirsi degli scontri tra Israele ed Hamas ha avuto i suoi effetti, nonostante l’assoluta assenza di un ruolo diretto nella fornitura di gas all’Europa.

Luca Prosdocimi, Responsabile Trading e Dispacciamento di Renantis, commenta: “Il mercato europeo si è preparato ottimamente per l’inverno, come dimostrano gli altissimi livelli di stoccaggio. Tuttavia, si potrà valutare la resilienza del sistema solamente all’abbassarsi delle temperature. L’incertezza data dalla situazione geopolitica attuale aggiunge un ulteriore peso sull’inverno che potrebbe essere caratterizzato da improvvisi aumenti di prezzo guidati dalle notizie e dalle paure legate ai conflitti, alternate a periodi di maggior tranquillità”.

PUN e PVS, previsioni da rifare

Secondo l’Osservatorio per l’energia Ubroker è da tenere in conto anche una possibile escalation delle tensioni geopolitiche, che possa coinvolgere paesi chiave sotto il profilo dell’approvvigionamento, come ad esempio il Nord Africa, l’Algeria, la Libia e l’Azerbaijan.

A inizio settembre, l’Osservatorio uBroker sull’energia, aveva pubblicato i risultati delle analisi condotte e le stime sull’andamento dei prezzi di luce e gas per i prossimi due trimestri, l’ultimo del 2023 e il primo del 2024 e spiega “Ancora ignari del conflitto Mediorientale, i dati parlavano di un rincaro della materia prima sul lungo periodo che avrebbe potuto sfiorare il 60% per il GAS (PSV) e il 35% per l’energia elettrica (PUN). In seguito al conflitto, questo lungo periodo si è accorciato […] Queste stime, già al rialzo, sono state di gran lunga superate con mesi di anticipo. Infatti, l’indice PSV ha chiuso settembre con un valore medio di 37,01 euro/MWh e attualmente il PSV di ottobre registra un valore medio di 40,02 euro/MWh”.

proiezione del PSV e del PUN per gli ultimi mesi del 2023 e per gennaio 2024
Proiezione del PSV e del PUN per gli ultimi mesi del 2023 e per gennaio 2024:

Il Ministro Pichetto chiede la proroga del “price cap”

A inizio settimana il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto ha ricordato come il price cap, il meccanismo temporaneo di tetto ai prezzi del gas, scadrà a breve. E come sia oggi necessario stendere la vita di questo strumento per essere pronti a contrastare nuove speculazioni sui mercati dell’energia. “Riteniamo importante agire quanto prima per estendere la sua azione e ribadire ai mercati il nostro impegno comune”, ha commentato il numero uno del MASE nel corso del Consiglio Energia a Lussemburgo. “Il price cap ha calmato i mercati in una delle crisi energetiche più acute di sempre, senza alcuna conseguenza negativa come in molti argomentavano al momento della sua approvazione. L’impatto è stato chiaro ed immediato”.

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