L’Italia vuole estendere il cap ai prezzi del gas a tutta l’UE
(Rinnovabili.it) – Da maggio Spagna e Portogallo pagheranno il gas 40 euro/MWh. Nel corso dei prossimi 12 mesi la cifra salirà fino a stabilizzarsi su una media di 50 euro. È il succo dell’accordo sui prezzi del gas strappato dai paesi iberici con la Commissione europea. “Il nostro calcolo è che il prezzo dovrebbe scendere del 30% per coloro che hanno una tariffa indicizzata nel mercato all’ingrosso e non salire per coloro che hanno una tariffa fissa nel mercato libero”, ha spiegato la ministra per la Transizione ecologica spagnola, Teresa Ribera, intervistata stamattina su RTVE.
Il cap ai prezzi del gas porterà giù il costo del megawattora per spagnoli e portoghesi rispetto agli attuali 80-90 euro. Ma soprattutto, significherà bollette più basse. Il 25 aprile, il prezzo del gas per maggio all’hub spagnolo PVB era di 80,07 euro al MWh, 13 euro più basso di quello fissato dall’hub TTF olandese. E il MWh elettrico viaggia intorno ai 250 euro sul mercato all’ingrosso.
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L’accordo con Bruxelles fa seguito al riconoscimento, da parte della Commissione, di quella che è stata definita “l’eccezione iberica”. Spagna e Portogallo hanno condizioni particolari sull’energia: sono “isole energetiche”, con molti rigassificatori per Gnl (ben 7) e pochissime interconnessioni con il resto del continente. Oltre a una produzione da fonti rinnovabili mediamente alta.
A fine marzo, le due nazioni erano riuscite a convincere gli altri leader del Consiglio europeo a sperimentare una delle misure proposte contro il caro energia, imporre un limite ai prezzi elettrici agendo su quello del gas. Raggiungere un’intesa fra i Ventisette non era stato facile. Da sempre paesi come la Germania e l’Olanda si oppongono a simili interventi sul mercato elettrico europeo. A loro è diretto l’ennesimo appello italiano a estendere la misura a tutta l’UE, ribadito ancora ieri dal ministro Di Maio.
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