L’impianto di Helion dovrebbe avere una potenza di almeno 50 MW
Firmato il primo corporate PPA da fusione nucleare al mondo. Ne dà l’annuncio Helion Energy rivelando l’impegno della Microsoft ad acquistare l’elettricità prodotta dalla centrale che dovrebbe entrare in funzione nel 2028. Tra soli cinque anni. Ha molto dell’incredibile l’accordo di compravendita firmato tra le due realtà ma Helion rassicura, forte dei risultati raggiunti negli scorsi anni: sei prototipi funzionanti (il settimo entrerà in funzione nel 2024).
Basta questo per non avere dubbi sul futuro? No, ma ma le due società sembrano davvero convinte. “Questa collaborazione rappresenta una pietra miliare significativa per Helion e per l’industria della fusione nel suo insieme”, ha affermato David Kirtley, CEO di Helion. “Siamo grati per il supporto di un’azienda visionaria come Microsoft. Abbiamo ancora molto lavoro da fare, ma siamo fiduciosi nella nostra capacità di realizzare il primo impianto di fusione elettrica al mondo”. “Siamo ottimisti sul fatto che l’energia da fusione possa rappresentare una tecnologia importante per aiutare il mondo a passare all’energia pulita”, ha aggiunto Brad Smith, vicepresidente e presidente di Microsoft.
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Cosa prevede il primo PPA fusione nucleare?
Il Power Purchase Agreement firmato tra le due società è un contratto di acquisto dell’energia elettrica vincolante e a lungo termine, un tipo di accordo che sta spopolando nel settore delle rinnovabili. I PPA permettono infatti agli acquirenti di garantirsi una certa fornitura energetica, solitamente ad un importo fisso per chilowattora, su periodi di tempo molto lunghi. Mettendo dunque a riparo da qualsiasi scossone dei mercati.
Il PPA sulla fusione nucleare coinvolge quello che a regime dovrebbe essere il primo impianto commerciale a fusione collegato alla rete elettrica: una centrale da 50 MW operativa entro il 2028 a Washington. Con la possibilità di aumentare ulteriormente la potenza dopo il primo anno. La tecnologia impiegata da Helion utilizza un acceleratore al plasma in grado di raggiungere una temperatura di 100 milioni di gradi Celsius (risultato dimostrato dal 6° prototipo). Il sistema riscalda il deuterio e l’elio-3 in un plasma che viene quindi compresso attraverso campi magnetici pulsati fino a quando non avviene la fusione.