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Politica climatica, il Canada di Trudeau saluta le fossili?

Verso il voto anticipato del 20 settembre: i liberali di Justin Trudeau promettono di imporre piani quinquennali alle compagnie fossili per non fare tardi nella transizione energetica. Tra i punti del programma anche stop all’export di carbone termico nel 2030 e solo auto elettriche in vendita dal 2035

Politica climatica: le promesse elettorali di Trudeau per un Canada verde
credits: Caribb via Flickr

Il premier uscente annuncia la sua nuova politica climatica

(Rinnovabili.it) – Imbrigliare il potente settore dell’oil&gas nazionale e costringerlo a prendere sul serio la transizione energetica. E poi lotta al carbone e acceleratore schiacciato al massimo sulla mobilità elettrica. Sono i punti su clima e dintorni del programma elettorale dei Liberali canadesi scritto dal premier uscente Justin Trudeau. Che prova a rinverdire la sua politica climatica dopo un secondo mandato in chiaroscuro.

A metà agosto Trudeau ha staccato la spina al governo di minoranza: troppo complicato continuare a guidare il paese con le mani legate. E guardando al 20 settembre, giorno delle elezioni, il premier prova a convincere l’elettorato delle sue credenziali verdi.

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Le misure annunciate dal partito liberale sono una netta sterzata rispetto alla politica climatica attuale. Trudeau – almeno a parole – dimostra di non temere il potente comparto delle fossili, da cui dipende una buona fetta dell’economia nazionale (1/4 dell’export) e spadroneggia in alcune province, come l’Alberta. La proposta cardine è di obbligare le aziende fossili a dotarsi di piani quinquennali per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro la metà del secolo.

Basta impegni vaghi e generici, serve una tabella di marcia concreta, dettagliata e verificabile. E soprattutto, serve un’azione tempestiva, che non rimandi più tagli e adeguamenti. Un messaggio, questo, ben più netto di quello accomodante che Trudeau ha mandato finora all’industria fossile. A partire dal piano strategico sull’idrogeno, pubblicato a fine 2020 come regalo di Natale all’oil&gas: spazio solo all’H2 blu, per l’idrogeno rinnovabile un ruolo minimo. Un modo per salvare in extremis un’industria, come quella canadese, in forte crisi per lo shock subito dal mercato degli idrocarburi non convenzionali.

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Il piano di Trudeau continua con un taglio netto al carbone. I liberali promettono di cessare tutte le esportazioni di carbone termico entro il 2030. Spazio anche alla mobilità elettrica nella nuova politica climatica del partito: tutte le auto vendute nel 2035 saranno EV, con una tappa intermedia del 50% nel 2030.